“VULCANO AZZURRO”

Nelle vie di Napoli si respira un'aria nuova.
Un'aria in cui non ci sia più bisogno della scaramanzia.
Quel modo, particolarmente partenopeo, per evitare che "tiri sinistri" rovinino un sogno.
Custodire qualcosa di prezioso, all'interno della cabala e della scaramanzia, per l'appunto.
Rituali, gesti, simboli, effigi, sacro e profano che si mescolino come il latte nel caffè.
Poi, però, accade che il sogno da custodire, pian piano, sia diventato una realtà.
Una realtà concreta, pronta a prender forma fra qualche settimana.
Probabilmente a fine aprile, oppure nei primi giorni di maggio. Ma comunque sarà una realtà.
Quella realtà raffigurata con il numero 3 al centro del tricolore.
Quella realtà, attesa, sin d'ora, fra bandiere azzurre esposte sui balconi, facciate di palazzi tappezzate dai volti dei calciatori come fossero figurine Panini.
Oppure i cartonati, disposti con il canonico 4-3-3 Spallettiano, lungo i vicoli dei Quartieri Spagnoli, senza dimenticare la torta Osimhen, andata a ruba, qualche domenica fa.
Sempre nei Quartieri spagnoli, la genialità mostra un vulcano tutto azzurro, su cui vi è ritratto il numero 3.
Il numero degli scudetti conquistati dal club partenopeo, vale a dire quello del 1987, quello del 1990 e diciamolo pure, quello del 2023.
A voce non squillante, ma comunque sicura.
Napoli a +19 dalla Lazio seconda, a 11 giornate dal termine.
Napoli con 23 vittorie ottenute su 27 gare disputate.
Napoli dal miglior attacco con 64 gol realizzati e Napoli dalla difesa di ferro con appena 16 centri subiti.
Ed infine Osimhen, leader nella classifica marcatori, con 21 reti messe a referto, e un Kvartaskhelia che oltre ad assist sublimi, abbia, sin qui, realizzato 12 gol, nella sua prima stagione in A.
Ed allora, inutile trincerarsi dietro i rituali scaramantici o la cabala.
Lo scudetto non sfuggirà dalle mani di Spalletti e della sua truppa.
Discorso diverso, ovviamente, per la Champions, con gli azzurri ai quarti di finale – per la prima volta nella loro storia -, pronti ad affrontare il Milan, in un doppio duello suggestivo, affascinante, che riporti alla memoria i tanti confronti, in campionato, fra l'allora Napoli del Diez, Maradona, e il diavolo del cigno di Utrecht, Marco Van Basten.
In quel caso, quindi, la scaramanzia potrà avere il suo peso.
Ma per quanto concerne la serie A, tutto è lecito.
Sono lecite le bandiere, i cartonati e finanche il vulcano che erutti gioia, felicità e spiccato senso di appartenenza.
Questa è la Napoli di oggi.
Sfrontata, sicura di sé, pittoresca e vogliosa di scendere per strada.
Raggiante e tumultuosa, nonché molto meno avvinghiata a corni portafortuna, gesti che facciano richiamo alla cabala e a quel sacro e profano che, spesso, sia stato motivo di stucchevoli stereotipi di cui si sarebbe fatto volentieri a meno.
Lorenzo Cristallo