“VITTORIA SPECIAL”

12.05.2023

E' stata la sua mano.

Quella di Mou.

Nei giorni in cui si sia parafrasata "La mano di Dio" in "La mano di Dia", con chiaro riferimento a quel Napoli-Salernitana che abbia fatto rinviare, di qualche giorno, la festa scudetto azzurra, nella Capitale, invece, si può parlare di "Mano di Mou".

Un Mourinho al vetriolo per l'intera stagione.

I dissidi con Karsdorp, Zaniolo, il faccia a faccia con l'arbitro Serra, le affermazioni rivolte a Chiffi e a Renzo Ulivieri, le bordate ad una società, a suo avviso, molle di fronte agli attacchi del Palazzo, eppure, ieri, sia stata evidente la sua mano.

Mano intesa come esperienza, spessore, appeal di un allenatore determinato, capace, voglioso, costantemente, di affermarsi nelle coppe.

Dopo la Conference conquistata nella passata stagione, adesso è l'Europa League a far gola.

Anche se siano numerosi gli infortuni, anche quando le squalifiche pesino, anche quando il 3-5-2 diventi l'arma tattica ideale per far proprio il primo round con il Bayer Leverkusen.

Lupa che si impone di misura, grazie alla firma di Edoardo Bove.

Un figlio di Roma, di quella Roma fedele alla Lupa che, ieri sera, abbia mandato in visibilio l'Olimpico.

Ed anche qui, Mourinho sia stato grandioso.

Parole di stima, parole al miele verso il suo calciatore e la famiglia di provenienza.

Descrivendolo come un ragazzo serio, perbene, responsabile.

Appellattivi che non possano che riempire d'orgoglio il centrocampista romanista, giocatore issatosi ad eroe della serata.

In una serata per cuori forti.

Una serata in cui inciampare sarebbe stato facile, considerando, tra l'altro, un Paulo Dybala ed un Gini Wijnaldum, ancora, a mezzo servizio.

Ed invece la Roma batte i pugni sul petto e stende il Leverkusen.

Alla BayArena, la Lupa avrà a disposizione due risultati su tre per mettere nel mirino la finale di Budapest.

31 maggio 2023, ennesima finale in cui lo Special One vorrà essere protagonista.

Ma è ancora presto per spingersi in avanti con la fantasia e le aspirazioni.

Vi saranno 90 minuti, o forse più, di intensa e dura battaglia in terra tedesca.

Le Aspirine non vorranno evaporare così facilmente dal palcoscenico dell'Europa League, eppure il Vate di Setubal si sia rivelato, ancora una volta, infallibile.

Ricompattando il gruppo, unendosi a loro con umiltà e parlando al cuore.

Tenace, chirurgico, meticoloso nella cura dei dettagli.

In Europa, Mou, è ancora oggi, a distanza di anni, lo spauracchio da arginare.

Uno di quelli con tanta fame, ancora, da saziare.

Lorenzo Cristallo

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