“VIA CRUCIS AL TRAMONTO”

Diciamocelo francamente: finalmente!.
Finalmente si è prossimi alla conclusione di una narrazione lenta, stucchevole, noiosa.
Finalmente, fra una settimana, si abbasserà il sipario su una sessione di calciomercato estiva, senza acuti.
Supposizioni, suggestioni che, gradualmente, si siano dissolte sotto il sole cocente di una stagione dalle temperature record.
Ufficialmente dall'1 luglio, ma ancor prima, un valzer di nomi, di ipotesi, di idee, puntualmente, naufragate.
Naufragate al cospetto del miglior offerente.
Naufragate dinnanzi all'irruenza araba.
E così l'Italia calcistica si accontenta di qualche "cavallo di ritorno", di qualche rinnovo di contratto che, perlomeno, mantenga, un po', vivo, l'appeal del nostro massimo campionato, e poco altro.
Qualche giovane italiano tornato alla base, qualche allenatore che torna ad accomodarsi su una panchina di A, ma nulla che abbia tenuto svegli gli appassionati di calcio sino alle ore piccole della notte.
Un romanzo scontato, un'estate apparsa ancor più lunga del reale.
E' tornato da una settimana il calcio giocato, quello fatto di partite, commenti, analisi e di una serie A ammirata sul campo.
Ancor prima la Coppa Italia, a fungere da battesimo per l'attività agonistica.
E per fortuna, aggiungerei.
E' stancante proseguire nel supporre che Vlahovic vada al Chelsea e Lukaku alla Juve.
Oppure Morata alla Roma, no, all'Inter, anzi, al Milan. E perché no, alla Vecchia Signora?.
Abbiamo sentito parlare di Balogun, prima che firmasse per il Monaco.
Abbiamo ascoltato di Lloris fare da vice a Provedel, se non fosse che il secondo, fra i pali, della Lazio, sarà Luigi Sepe.
Insomma, uno specchio melanconico, illusorio, per far sì che luglio e agosto avessero un senso.
Tutto questo, prima che il pallone tornasse a rotolare sul manto erboso.
Pochi soldi e tanta fantasia.
Premier League irraggiungibile e Arabia Saudita da temere.
E' questo lo scenario per un'Italia piccola, piccola.
Lorenzo Cristallo