“URAGANO SIMONA”

Simona è un uragano.
Uno di quei uragani da oltre 300 gol in carriera.
Una giovane donna di 40 anni, ma con tanto vissuto alle spalle.
La partenza dalla Sardegna, una carriera di primissimo piano con l'ACF Milan, il Torino, l'Inter Milano, il Cuneo ed infine anche un passaggio alla Juventus Women.
Due scudetti nel suo palmares, una Supercoppa Italiana, 3 presenze in Nazionale azzurra, e la forza di una giocatrice espressa in un'Italia di allora, in cui il pallone tinto di rosa non fosse contemplato.
Disciplina marginale, di garanzie neanche a parlarne, e tanto scetticismo da infrangere.
Grinta e tenacia mescolati fra la sua chioma bionda e il suo sguardo profondo.
Simona Sodini di strada ne ha fatta.
Con il sorriso, ma con l'intemperanza di una goleador di spicco nel nostro panorama calcistico.
Tante reti, a tal punto da chiudere una stagione, quella 2008/2009, alle spalle di Patrizia Panico, nella speciale graduatoria dedicata alle cannonieri.
Simona, nel frattempo, è diventata mamma di due splendidi bimbi. Bimbi concepiti durante la sua avventura da giocatrice.
Spesso ha dichiarato, in tal senso, di esser stata fortunata, avendo potuto contare sulla piena disponibilità degli allora club di appartenenza, in una circostanza del Cuneo, a testimonianza che non tutti i dirigenti siano così cinici e aggrappati ai propri interessi, da ritenere una gravidanza, un intralcio insopportabile.
Oggi Simona vive in Piemonte, dirige la sua Scuola di Perfezionamento dislocata nel territorio torinese, in cui migliorare e affinare le tecniche rivolte a tutti i giovani atleti ed atlete, protagonisti nel mondo del calcio.
La sua esperienza, il suo carisma, il suo inconfondibile sorriso e la sua visione, costantemente, proiettata al domani, al fine di costruire spazi inclusivi, di cui neanche lei, in passato, potette beneficiare.
Simona Sodini, tra l'altro, è stata, di recente, nominata Team Manager nel Club Piemonte-Valle d'Aosta, per quanto concerne le Rappresentative Regionali di Calcio Femminile.
Un incarico importante ed illustre, assegnato ad una donna che del calcio ne abbia fatto una ragione di vita.
Una passione, una cultura dedita al lavoro e all'attenzione sui dettagli che, però, non l'abbiano preclusa dall'essere mamma e moglie.
Insomma, una di quelle persone dalle spalle forti, dotate del giusto bagaglio conoscitivo, per far sì che il calcio femminile non sia fenomeno di nicchia, ma continui, in maniera organizzata e strutturata, la propria escalation.
Per restare al passo delle altre realtà d'Europa, costruendo il presente attraverso uno sguardo rivolto al domani.
Rivolto alla voglia di tante bambine di calpestare un rettangolo verde, auspicando un futuro da calciatrici.
Simona Sodini è una che ce l'ha fatta. Che ha scommesso su di lei, in un contesto storico in cui le giocatrici venissero ritenute, atlete marginali.
Si è imposta, ha rappresentato per il Torino una bandiera, ed oggi dispensa il suo vissuto alle nuove generazioni.
Con il sorriso, con l'eleganza e con la generosità di una quarantenne dall'aspetto gentile, fatato, ma dalla grinta che l'abbia permessa di buttare giù porte, avversari e quel pizzico di pregiudizio, costantemente dissipato negli angoli di un Paese che spesso fatichi ad abbracciare, con benevolenza, tutto ciò che rappresenti avanguardia.
Lorenzo Cristallo