“ULTIMA SPIAGGIA DI UN CALCIO ANDATO”

17.07.2023

Ritiri estivi.

Immagini un tempo fugaci, oggi alla mercé dei social, di montagne all'orizzonte, distese verdi ed un clima rigenerante che nulla abbia a che vedere con l'afa torrida dei nostri centri urbani.

E poi la novità recente della crioterapia, le maglie sudate, i lunghi viaggi dei tifosi per sostenere da vicino i propri beniamini.

Quasi un mese all'inizio del nuovo campionato, ma la passione non conosce pause e neanche chilometri.

Ultimo appiglio romantico in un pallone dai facili cambi di casacca, dagli ingaggi capaci di spodestare false certezze ed infine di un'Arabia Saudita divenuta protagonista nel football dopo decenni di reale anonimato.

Ed allora le anime candide che gravitino attorno a tale sport, è a queste immagini che si appiglino.

Si appiglino alle immagini provenienti dal Trentino, dalla Valle d'Aosta, dal Veneto e dall'Abruzzo, oppure dalla Continassa, da Milanello, da Appiano Gentile, da Trigoria e persino dal neonato Viola Park, per tessere il filo con un passato meraviglioso.

Quello incantato dei ritiri estivi degli anni '70 e '80, anni in cui per saperne di più occorreva acquistare il quotidiano, di giorno in giorno, dall'edicola di fiducia oppure dall'unica presente in paese.

Oggi, invece, attraverso i social e i continui notiziari in tv, ora dopo ora, ci nutriamo delle ultime sulle amichevoli contro rappresentative locali, sui primi gol in stagione e su quelle giocate capaci di farci immaginare ciò che poi, speriamo, possa accadere.

Tifosi festanti, bambini dagli occhi vispi e bandiere colorate.

Gialloblù, bianconere, rossonere, nerazzurre, tutte azzurre oppure rossoblù: il corollario è ampio e abbraccia tutto lo stivale.

Le sudate in campo, le corse a perdifiato, la bellezza e il romanticismo di quando si gettino le basi per la stagione che verrà.

Probabilmente l'immagine più umana di un calcio che poco, o nulla, abbia della porta accanto.

Stadi avveniristici in giro per l'Europa, cifre di contratti da snocciolare, in cui sia evidente il gap con la vita reale e tanti altri fattori che pungano la passione e l'amore.

La pungano ma non la spengano.

Impossibile spegnere l'amore e la passione, quando i campi sportivi a ridosso delle Alpi siano invasi da tifosi, intenti a scattare selfie o a strappare un autografo con i propri idoli, nel nome di quella squadra, di quelle maglie, di quella storia e di quella tradizione, pur consapevoli, oggi più di ieri, che gli stessi idoli che oggi prestano il volto per dei selfie o firmino autografi di proprio pugno, fra qualche tempo – più o meno imprecisato – potrebbero atterrare verso altri lidi, alcuni anche piuttosto esotici, nel nome di quel Dio non contemplato nella genuinità del "ritiro estivo".

Rituale imprescindibile che anticipa la Pasqua, ossia la nascita di una nuova stagione.

Lorenzo Cristallo

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