“TUTTO MOLTO BELLO!”

"Tutto molto bello!". Quante volte abbiamo ascoltato questa frase, pronunciata da Bruno Pizzul.
Telecronista Rai di innumerevoli partite della Nazionale azzurra.
Nazionale azzurra e non solo.
Gare di coppa, di campionato, quando gli anticipi, occasionali, del venerdì o del sabato pomeriggio, venivano trasmessi in Rai.
Perché Bruno Pizzul è stato per anni la voce della Rai.
Di quella Rai che bussava alle porte degli italiani, prima che la pay-tv assumesse il sopravvento.
Friulano doc, Bruno Pizzul, per tutti coloro della mia generazione, e non solo, ha rappresentato le corde vocali e le emozioni che il pallone, rotolante sul rettangolo verde, riesca a regalare.
Roberto Baggio, Totò Schillaci, gli emblemi di Italia '90, da lui narrati nelle caldi serate di quell'estate dalle Notti Magiche.
E poi Usa '94, il rigore di Pasadena, e il Brasile che si issa sul tetto del mondo.
E a seguire le coppe, in quei mercoledì che vedevano le nostre squadre italiane giganteggiare in Coppa dei Campioni.
Oppure i martedì dedicati alla Coppa Uefa.
La Juve di Trapattoni oppure il Milan di Capello, serate di festa, all'insegna del calcio italiano in grado di salire in cattedra e dettare legge sul resto delle europee.
Il tutto condito dalla sua voce, la voce narrante di Bruno Pizzul.
Da ieri 85enne, ma da tutti amato e ricordato con affetto nei suoi anni lavorativi trascorsi in Rai.
In un servizio trasmesso, ieri sera, sul Tg1, Pizzul ha eletto Roberto Baggio, a calciatore imparagonabile con tutto il resto. Mentre non ha nascosto un cruccio, ossia quello di non aver narrato le gesta della Nazionale italiana campione del mondo.
Nel 2006 non fu lui il telecronista – per sopraggiunti limiti d'età – in quel Mondiale tedesco che vide la banda di Lippi salire sul gradino più alto, e prestigioso, del pianeta.
Ma poco importa.
Per molti di noi, di noi appassionati di calcio, di noi amanti del football, di noi che respiriamo la passione e il coinvolgimento di questo sport magnifico, Bruno Pizzul è stato il megafono delle emozioni, esaltate all'ennesima potenza.
Pizzul, poi, conduttore della Domenica Sportiva e telecronista di altri eventi planetari, come le Olimpiadi.
Ed insomma, ieri 85 anni, ma ancora tanta vita augurata da tutti noi.
Noi che eravamo incollati davanti alla tv, in quelle serate memorabili di calcio e Mondiali, di calcio e coppe europee.
Quando Roberto Baggio dispensava magie, oppure il diavolo buttava giù il Barcellona e con esso Crujiff.
Quando il calcio entrava nelle case di tutti gli italiani, bussando con educazione, ma alla mercé di chiunque, senza necessità di abbonamenti o connessioni wi-fi.
Il racconto di un'Italia pallonara, di un'Italia con una fede devota verso il Dio Eupalla.
Quando era "Tutto molto bello!", pronunciato con quella voce squillante e penetrante, che solamente Bruno Pizzul riusciva ad emettere e a propagare per l'intero stivale.
Nelle case o all'esterno dei bar o dei luoghi di ritrovo, quando si era meno soli ed era forte il senso di condivisione.
Lorenzo Cristallo