“TUTTI PIU’ BRAVI DI ALLEGRI”

15.04.2023

C'è una consuetudine, molto diffusa, nella nostra società, ossia quella di ergersi al ruolo di un altro e affermare: "… al posto suo, saprei io come fare".

Tutti più bravi, competenti e autorevoli rispetto ad un altro.

Di quell'altro che definiamo, il prossimo.

In vista della gara d' andata, disputata giovedì sera, fra Juventus e Sporting Lisbona, valevole per i quarti di finale di Europa League, Paulo Sousa, portoghese, ed allenatore della Salernitana, con un nobile passato anche in bianconero, nelle vesti di giocatore e trionfatore in Champions League, nel 1996, ha dichiarato che i lusitani non avranno problemi nel superare la Vecchia Signora, nel contesto dei 180 minuti, considerando che nel turno precedente abbiano eliminato l'Arsenal e considerando, altresì, lo stile di gioco della Juve.

Ed allora, il buon Max, con aria sorniona e sorridente, poche ore fa, alla vigilia della sfida di domani pomeriggio, alle ore 18, con il Sassuolo, ha affermato le seguenti parole, facendo riferimento a quanto detto sopra: "Io rispetto e ascolto l'opinione di tutti, ma già faccio fatica a vedere la mia squadra, figuriamoci se posso dare dei consigli. Non è stato sicuramente carino, è una mancanza di rispetto. Ci sono allenatori talmente bravi da riuscire a gestire sia la propria che quella degli altri".

Stoccata elegante, ma pungente, nei riguardi del collega portoghese, in sella alla Salernitana.

Perché è vero quanto dichiarato da Allegri, in un sabato qualunque, di metà aprile.

Perché in Italia, sia diffuso il gioco di ergersi a ruolo dell'altro.

Tutti abili nello svolgere il compito di Presidente del Consiglio.

Tutti abili nell'essere medici, virologi.

Tutti esperti in ambito di politica internazionale.

Tutti esperti di musica.

Tutti esperti di sport.

Tutti esperti, neanche a dirlo, di calcio.

Ma stavolta, a parlare, non sia stato il tifoso qualunque, a cui sia concesso – nella propria banalità – tale esercizio di fantasia, ma a farlo sia stato un allenatore dal nome Paulo Sousa, uno che abbia giocato a calcio, tra l'altro, ad alti livelli, motivo per cui, ciò non gli renda onore.

Ed allora, abbia pienamente ragione Massimiliano Allegri.

Uno che, come tanti, già abbia parecchi grattacapi nel gestire la sua rosa, figuriamoci quella degli altri.

Tutto il contrario del signor Sousa, uno che saprebbe come battere la Juve, sia al timone della Salernitana, sia dello Sporting e sia di qualsiasi altra squadra.

Perché ognuno di noi, spesso, si senta più bravo dell'altro in qualche cosa.

Ognuno migliore dell'incaricato nel rivestire un determinato ruolo.

Perché è così. Ci piace così.

Ci entusiasma, banalmente, essere così.

Lorenzo Cristallo

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