“TORMENTI DI PRIMAVERA”

Se due indizi non forniscono una prova, poco ci manchi.
Fiorentina.
Storia di due partite gettate al vento, e tanti interrogativi nel momento cruciale della stagione.
Sotto di 3 gol contro il Lech Poznan, giovedì, la truppa di Italiano ha rischiato di vanificare l'1-4 ottenuto, all'andata, in terra polacca.
Poi, nell'ultimo quarto d'ora, i gol di Sottil e Castrovilli a spalancare le porte della semifinale di Conference League.
Prestigioso appuntamento continentale, a 8 anni di distanza dall'ultima volta.
Ieri, poi.
Avanti di due reti, stavolta, in casa del Monza, dopo appena 13 minuti, grazie a Kouame e Saponara, i brianzoli reagiscono, per poi apporre la freccia del sorpasso.
Autorete di Biraghi, rete di Dany Mota, favorita da un harakiri tra Martinez Quarta e Terracciano, ed infine il penalty realizzato da Pessina.
Cade, quindi, la Viola.
Viola che inciampa dopo ben 8 risultati utili consecutivi.
L'ultimo tonfo, in campionato, infatti, risaliva al 12 febbraio scorso, da lì in avanti 5 successi e 3 pareggi.
Toscani, dunque, al decimo posto in classifica, a quota 42, a -7 dall'Atalanta settima, ed impegnata, stasera, al Gewiss Stadium, contro la Roma.
Il timore è che nel momento clou, la stanchezza, ma, soprattutto, la disabitudine nel calcare determinati palcoscenici, rischino di giocare un tiro mancino.
Fiorentina attesa, giovedì prossimo, dalla sfida di ritorno, in Coppa Italia, contro la Cremonese.
In quel caso vi è una finale da mettere nel mirino, quella dell'Olimpico, in programma il prossimo 24 maggio, al cospetto di una fra Inter e Juventus.
I gigliata ripartiranno dallo 0-2 dell'andata. Vantaggio rassicurante al cospetto della formazione penultima in classifica, in serie A, eppure, considerando le recenti prestazioni della Viola, meglio non abbassare l'attenzione.
Meglio non risvegliarsi dopo aver ricevuto degli schiaffi.
A seguire, poi, la Conference, con il prestigioso doppio duello con il Basilea.
Raggiungere la finale di Praga rappresenterebbe un vanto per il gruppo guidato da Vincenzo Italiano.
Gruppo solido, dalle idee chiare, propositivo, vivace e soprattutto voglioso di conquistare un titolo.
Desideroso di rendere speciale questa stagione.
Se in campionato, le gioie non siano state così eclatanti, discorso diverso per le coppe, per quelle serate di giubilo fra Coppa Italia e Conference.
Ed allora sia preferibile derubricare, ed anche in fretta, le doppie cadute, in rapida sequenza, rimediate contro Lech Poznan e Monza.
Cadute fragorose, cadute che abbiano messo in vetrina, per molti aspetti, una Fiorentina irriconoscibile.
Irriconoscibile se confrontata con la squadra in grado di proiettarsi in semifinale di Conference e ad un passo dalla finale di Coppa Italia.
La Coppa Italia, per l'appunto. Finale in cui approdare, evitando di crogiolarsi sul doppio vantaggio maturato allo Zini.
Le gambe, molte volte, tremino, e la testa, spesso, faccia giri strani.
Ed allora massima concentrazione in questo rush finale importante, decisivo, determinante.
Per non vanificare tutto.
Per rispedire al mittente, tormenti di una primavera da non rovinare.
Lorenzo Cristallo