“TIRI…MANCINI”
Non credo nel bene assoluto, né, tantomeno, nel male assoluto.
Verità da centellinare.
Dubbi da calibrare.
Nello strappo di Roberto Mancini con la Nazionale, ma soprattutto con il Presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, tanti i fattori da prendere in esame.
La scomparsa di Gianluca Vialli?.
Quella tranquillità, attorno a sé, venuta meno?.
La difformità di vedute con il numero 1 della Federazione?.
Lo staff, in parte, smembrato?.
Bene, motivazioni plausibili affinché Roberto Mancini abbia deciso di dimettersi dal ruolo di c.t..
Poi, però, sia apparsa, alquanto, rivedibile, la tempistica.
Una decisione comunicata, via PEC, il 12 agosto scorso, mettendo, così, in affanno la FIGC, alla disperata ricerca del suo successore.
E poi lo scenario che si stia materializzando all'orizzonte.
Fonti arabe, e stamane La Gazzetta dello Sport, rilanciano: Mancini sarà il prossimo commissario tecnico dell'Arabia Saudita.
Operazione da 90 milioni di euro per tre anni di contratto.
Il Mancio, dunque, guadagnerà, circa 30 milioni a stagione, sino al 2026, anno del Mondiale in Canada, Stati Uniti e Messico.
Il tecnico jesino porterà con sé il suo staff e dovrà vivere a Jeddah o Riyadh per almeno 130 giorni, per evitare la tassazione in Italia.
Nell'arco delle prossime settimane, l'ufficialità.
Se così sarà, ovviamente, 90 milioni di euro, per tre anni, in Arabia Saudita, rappresenterebbero un motivo, ben più cinico e venale, rispetto a quanto affermato sopra, fra i punti personali – e non - che abbiano spinto Mancini ad allontanarsi da Gravina e dalla Nazionale azzurra.
Siccome, però, sono abituato a guardare in avanti, proiettandomi al futuro, affidandomi – e affidandoci – alle doti e alle idee di Luciano Spalletti; di Roberto Mancini, in azzurro, resteranno tante cose.
Alcune belle e trionfali, altre meno positive.
Ed anche per quanto concerne il divorzio.
Motivazioni plausibili – a suo favore – ma, infine, quel maxi ingaggio dall'Arabia che, probabilmente, sia stato in grado di effettuare un sorpasso ragguardevole e imprendibile, a discapito della nostra Nazionale, dell'azzurro e di tutto quello che poteva essere e non è stato.
Lorenzo Cristallo