“SU’ IL SIPARIO”

Giorno uno, per Rudi Garcia al Napoli.
Alle ore 18, presentazione presso la Reggia di Capodimonte.
Location esclusiva e di lusso, tra l'altro, museo gestito da un direttore francese, per dare il via all'avventura del tecnico transalpino, al timone della squadra campione d'Italia in carica.
Con lui, il Presidente, De Laurentiis – prima di spiccare il volo, per motivi di lavoro, verso gli Stati Uniti -, e tanti giornalisti.
Tutti a carpire i primi commenti, le parole, le dichiarazioni, i moniti, dell'ex tecnico della Roma.
Da quest'oggi, quindi, si apre, ufficialmente, il capitolo Garcia.
Alle spalle i fasti dello scudetto e la meravigliosa cavalcata, sotto l'egida guida di Luciano Spalletti, dalle parti del Golfo è tempo di proiettarsi al futuro.
Un futuro raggiante, radioso, in cui provare a blindare il tricolore sul petto, per poi lanciare il guanto di sfida su più fronti.
Dalla Champions – con un quarto di finale da migliorare –, passando per la Final Four della Supercoppa italiana.
Una serie di appuntamenti, quindi, per una compagine che non dovrà snaturarsi e che punterà a rafforzare una rosa vincente, cercando di non privarsi delle sue stelle migliori.
Al netto di Kim, destinato al Manchester United o al Bayern Monaco, Osimhen e Kvaratskhelia resteranno in azzurro.
Ad onor del vero, più il georgiano che non il nigeriano, tuttavia Aurelio De Laurentiis lascerebbe partire il capocannoniere dell'ultimo campionato di A, solo dinnanzi ad un'offerta che si avvicini ai 120 milioni di euro, altrimenti tutto resterà così.
Ossia la squadra scudettata, con i suoi capisaldi, nelle mani di Garcia.
Il tecnico giunto, un po', a sorpresa, nella città azzurra, fra commenti benevoli e qualche scetticismo di troppo.
Spetterà a lui, quindi, dimostrare di avere le idee chiare e soprattutto di volersi togliere qualche sassolino dalle scarpe.
Sassolini derivanti, principalmente, dalla sua ultima avventura in Arabia Saudita, culminata con quella risoluzione dettata dal cattivo rapporto con CR7.
Oppure cancellare l'amarezza per quei secondi posti raggiunti con la Roma, quando lo scudetto svanì al cospetto di una Juventus irraggiungibile.
Storia, dunque, di un passato che non conti più.
Il presente è azzurro, e il sipario si solleverà alle ore 18, quando la Reggia di Capodimonte ospiterà i proclami e le parole di un Rudi Garcia, coraggioso.
Caparbio a tal punto da voler dimostrare che l'ombra di Luciano Spalletti non pesi, poi, così tanto, sulla sua testa.
Lorenzo Cristallo