“SOTTOSCALA DEL CALCIO”

I simboli, le icone, i ricordi.
Tutto così sfumato in un mondo che volta pagina incurante dei punti cardine.
Immagini di una città, Milano, che spesso, molto spesso, riconducano a San Siro.
Stadio Giuseppe Meazza, Scala del Calcio.
Scala del Calcio italiana ed internazionale.
Inter e Milan a suggellare trionfi, a sollevare trofei. La conquista di scudetti, le giocate dei campioni.
Il rossoneroazzurro, gamma cromatica di una metropoli, fiore all'occhiello del nostro Paese.
Motore economico, sguardo, costantemente, rivolto all'Europa, e calcio per intenditori.
Cambiano le epoche, però. E non sempre in meglio.
I costi da sostenere, le idee da portare avanti.
Palesare progetti innovativi che non contemplino, però, quel tratto di storia, utile per non smarrire origini, tradizioni, attaccamenti viscerali.
Il quadro che si profila, da qui in avanti, è che il Meazza diventi una cattedrale nel deserto.
O comunque, San Siro, teatro di concerti, eventi, ma nulla che abbia a che vedere con il calcio.
Da Scala del Calcio a sottoscala, con il Milan, intenzionato ad acquistare un terreno privato a ridosso dell'Ippodromo La Maura, ove costruire un impianto ultramoderno. Una cittadella dello sport a tinte rossonere.
Mentre l'Inter pare abbia serie intenzioni di dare vita ad uno stadio di proprietà dalle parti di Assago, a pochi chilometri dal Palazzetto dello Sport.
E così, il sindaco di Milano, Beppe Sala, fa sapere, agli organi di stampa, che se la situazione dovesse delinearsi in questa maniera, il Meazza diverrà, come detto, centro nevralgico per maxi eventi, per concerti, ma nulla che possa riguardare le due squadre della città.
Ed allora ci apprestiamo a mandare in soffitta quei racconti, quei versi delle canzoni, quelle immagini di film iconici che ci riconducono alla magnificenza, alla bellezza, all'imperiosità di quella Scala del Calcio così sontuosa, così superba, così maestosa, da rappresentare la storia di due fra i club più prestigiosi in ambito nazionale ed europeo.
E' proprio vero che le ragioni economiche, le ragioni di marketing non tengano conto dei vessilli, dei simboli, del passato.
La Scala del Calcio fra alcuni anni diverrà monumento di una serie di ricordi. Volti di campioni, schegge di gol, riflettori di coppe e scudetti, emblemi di un passato che non produrrà, più, futuro.
Lorenzo Cristallo