“SLIDING DOORS”

01.02.2023

5 febbraio 2022, Milan sotto di un gol nel derby, Giroud "si gira" e i rossoneri imprimono l'accelerata verso lo scudetto numero 19.

In un sabato di febbraio, in un'Italia sommersa dalle note del Festival.

5 febbraio 2023, Milan di nuovo alle prese con il derby, ma stavolta non c'è nessun sprint scudetto all'orizzonte.

Il Napoli è irraggiungibile, mentre la truppa di Pioli deve riemergere dal fango di un gennaio orribile.

Un gennaio, in cui, il diavolo sia già caduto al cospetto della Benamata. A Riyadh, in terra d'Arabia, in una finale di Supercoppa Italiana, divenuta ingiocabile per Leao e compagni.

E poi l'uscita di scena, frettolosa, dalla Coppa Italia, i pareggi contro Roma e Lecce, in campionato, il 4-0 incassato dalla Lazio, e dulcis in fundo il 2-5 con cui il Sassuolo, domenica scorsa, abbia espugnato la Scala del Calcio.

San Siro profanata dagli emiliani e Milan a testa in giù.

A 15 punti di distanza dal primo posto, a -2 dal secondo gradino occupato dall'Inter, e agganciato da Atalanta e Lazio, il diavolo stia vivendo un'alba, di 2023, complicatissima.

Dal mercato di gennaio non è arrivato nessuno - ad eccezione del giovane portiere Vasquez -, il rinnovo di Leao tardi a materializzarsi, ed allora si addensano nubi fosche sulla testa di Maldini, Massara e Pioli.

A completare il quadro, poi, l'inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza in merito al passaggio di proprietà fra il fondo Elliot e la Red Bird di Gerry Cardinale, e così il derby assume un valore profondo.

L'ultima occasione di riscatto.

L'ultimo banco di prova per rilanciarsi definitivamente.

Battere l'Inter per vendicare il ko in Supercoppa, tornando al secondo gradino, alle spalle del Napoli.

Vincere, rappresenterebbe una boccata d'autostima in vista dei prossimi appuntamenti.

Vincere, rappresenterebbe una carica d'adrenalina in attesa del Tottenham, in Champions League.

Tanti musi lunghi, tanti volti tristi.

Gol subiti a valanga e nessuna traccia di gioco entusiasmante.

Molti interpreti dalle performance al ribasso e mugugni a volontà.

Il derby, un anno dopo, come sliding doors.

Porta girevole, fra quello che è stato e quello che sarà.

Una nuova "girata" di Giroud, permetterebbe al diavolo di lasciarsi alle spalle un gennaio martoriante come una Via Crucis.

Un ennesimo capitombolo getterebbe nello sconforto una piazza intera.

Quella piazza rossonera che, poco meno di 9 mesi fa, festeggiava, con merito ed orgoglio, un tricolore di cui andar fieri.

Oggi, invece, tante incertezze, tante sconfitte, tanti gol incassati e pochi lampi.

Nulla che possa essere ricondotto ad una squadra campione d'Italia in carica.

Nel frattempo la stracittadina si avvicina, con il suo carico di emozioni e tensioni.

Rivalsa e riscatto, per opporsi alla grinta del Toro e dei suoi compagni.

Rivalsa e riscatto, per riannodare il filo ad un anno fa, quando in un sabato sera di inizio febbraio, il diavolo iniziava il suo sprint tricolore e l'Italia cantava, ricalcando le note del Festival.

Lorenzo Cristallo

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