“SENZA VIA D’USCITA”

06.03.2023

L'epilogo sarà la retrocessione in B.

Scendere di una categoria, sperando di far chiarezza sul fronte societario e dirigenziale, sistemando i conti, facendo in modo che il tracollo sia, parzialmente, attutito.

Per poi tornare in A, con rinnovate ambizioni, volti nuovi, spinti dal supporto di una tifoseria che mai, e poi mai, faccia mancare il proprio sostegno.

Si racchiudono qui le speranze del Doria, le speranze di una squadra e di un club che dal presente non abbiano, poi tanto, da chiedere.

Samp ultima in classifica, a quota 12, al pari della Cremonese, impegnata, quest'oggi, al Mapei Stadium di Reggio Emilia, al cospetto del Sassuolo.

I blucerchiati, invece, contro la Salernitana, non vanno oltre un pari a reti bianche, che conferma le difficoltà del Doria, nel pungere.

Peggior attacco nei maggiori 5 campionati d'Europa: 11 gol a referto dopo 25 giornate. Una miseria.

E poi: nessuna vittoria a Marassi, ultimo successo, in generale, datato 4 gennaio, e per il resto, 3 pareggi e 6 sconfitte nelle ultime 9 gare disputate.

Certamente, in molti match i blucerchiati non siano stati particolarmente fortunati.

Come accaduto ad Empoli, oppure a Monza. Così come in occasione della sfida, all'Olimpico, con la Lazio, decisa da una magia, all'80', di Luis Alberto.

Sin qui, nel corso della stagione, la Samp sia riuscita a fermare sul pari, avversari quali Juve e Inter, inscenando rari lampi in un'annata oscura.

Oscura per via dei debiti societari.

Oscura per via di un proprietario, Massimo Ferrero, ombra che aleggia sul destino del club.

Ed infine oscura per quei lutti che hanno ferito i cuori dei tifosi doriani, e non solo. Sinisa Mihajlovic e Gianluca Vialli: angeli chiamati a vegliare sulle sorti della Sampdoria.

Nel frattempo il futuro appare tratteggiato.

Forse neanche un miracolo sportivo riuscirà a salvare la squadra di Stankovic dal ritorno in serie B.

13 giornate al termine del campionato e quella sensazione prevalente che tutto sia andato per il verso storto.

Salvare, però, l'onore, si può.

Onorare la maglia, sudare per i colori blucerchiati, in segno di rispetto per i tifosi che, ogni weekend, riempiono il Ferraris, oppure seguono la squadra in trasferta.

Nonostante le sconfitte e i costi da sostenere.

E' questo ciò che rimane, nella pochezza di una compagine che non reagisce, che non segna e che, di settimana in settimana, compie passi all'indietro, passi che introducono verso il purgatorio della serie cadetta.

Lorenzo Cristallo

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