“SEMPRE E SOLO LAZIO”

25.05.2023

Lazio in Champions League.

Ora c'è anche la matematica a supporto della squadra allenata da Maurizio Sarri.

Dopo la vittoria di Udine e i 10 punti di penalizzazione inflitti alla Juventus, dalla Corte Federale d'Appello, in merito al caso Plusvalenze, i biancocelesti si siano garantiti l'accesso nell'Europa dei grandi.

Un capolavoro materializzatosi, sin qui, nell'arco di 36 giornate, fra prestazioni altisonanti, qualche battuta d'arresto, ma palesando, altresì, una difesa di ferro e un attacco in grado di pungere, nonostante un Immobile, molto spesso, a mezzo servizio.

Domenica, quindi, all'Olimpico, andrà in scena l'ultima partita casalinga degli aquilotti, al cospetto della Cremonese – aritmeticamente in B -.

Sarà l'occasione per ringraziare i propri beniamini, sfoggiando l'orgoglio di appartenere alla sponda biancoceleste del Tevere.

Di tutto questo, e molto altro, parleremo, quest'oggi, nella rubrica, SEMPRE E SOLO LAZIO, con la spumeggiante opinionista e redattrice di Passione Lazio, FRANCESCA FARCOMENI.

-Ciao Francesca. Lazio ufficialmente in Champions League. Dopo la vittoria di Udine, è di lunedì la matematica qualificazione, a seguito del -10 inflitto alla Juventus, per via del caso Plusvalenze. Quali siano state le tue considerazioni a caldo, dopo un weekend che definirei, molto lungo?.

Il traguardo raggiunto dalla Lazio, ossia la qualificazione in Champions League, non era stato previsto, o immaginato, da nessuno. Nessun commentatore, nessun esperto, nessun addetto ai lavori. La Lazio, ad oggi, è al secondo posto in solitaria e questa posizione profumi di miracolo sportivo. Un miracolo che ha un nome e cognome, ossia Maurizio Sarri. E' suo il merito di aver lavorato con una rosa cortissima, con i giocatori contati, dovendo effettuare delle rinunce – come avvenuto nelle coppe -, ottenendo, però, qualcosa a cui nessuno credesse. Sembrava un'annata stregata, con i continui infortuni di Immobile e con un Milinkovic-Savic irriconoscibile. Eppure siamo lì. Senza dimenticare i 6 punti conquistati nei due derby.

-Tornado sulla gara della Dacia Arena, e sul gol con cui Immobile abbia deciso una sfida ampiamente dominata, a tuo giudizio di che tenore sia stata la performance sciorinata dalla truppa di Maurizio Sarri?.

Quella di Udine è stata una prestazione dai due volti: nel primo tempo la squadra è apparsa ancora un po' contratta e sulle gambe, non differente dalla Lazio degli ultimi periodi, che sembrava aver finito la benzina. Nel secondo tempo si è vista, invece, un'altra partita. La sostituzione di Felipe Anderson, con l'inserimento di Pedro, ha permesso il cambio di passo. Siamo tornati, così, ad ammirare, nuovamente, la Lazio del Sarri ball, che non contemplavamo da ben prima di Lazio-Torino, con Luis Alberto salito in cattedra e migliore in campo. Alla fine, il definitivo 0-1, su rigore, di Immobile, ci va stretto, per via del numero delle occasioni create, compreso il palo colpito da Romagnoli.

-Domenica, alle ore 18, sarà la Cremonese, già aritmeticamente in B, a far visita all'Olimpico. Seppur manchino tre giorni alla sfida, che pomeriggio ti aspetti?. Sarà il pomeriggio dell'orgoglio laziale?.

Quella di domenica 28 maggio, all'Olimpico, sarà una grande festa per noi laziali. Si prevede uno stadio tutto esaurito, per ringraziare la squadra in merito a quanto compiuto in questa stagione. Sarà anche un'occasione per festeggiare il decimo anniversario del 26 maggio 2013, ovvero sia la Coppa Italia conquistata ai danni della Roma, per la cui celebrazione, la società, ha coniato una stupenda maglia, nera e oro. Quella che mi aspetto domenica, sarà una partita tutta cuore, in cui le doti tecniche della Lazio dovranno prevalere contro una Cremonese già retrocessa, ma che comunque abbia onorato la partecipazione in questo campionato, in base alle sue possibilità. L'eventuale vittoria di domenica ci garantirebbe, inoltre, la matematica certezza di andarci a giocare la Supercoppa Italiana a Riyadh, nel suo nuovo format, insieme a Napoli, Fiorentina e Inter. Sarebbe la ciliegina sulla torta di un campionato da incorniciare.

-Siamo giunti a 180 minuti dal termine della stagione. Dovessi effettuare una fotografia su ciò che ti abbia sorpreso in positivo, e su ciò che ti abbia provocato delusione, a quali episodi faresti riferimento?.

Se devo pensare ad un'istantanea di questo campionato, mi compare davanti agli occhi l'assist di tacco di Luis Alberto per Zaccagni, in Lazio-Juventus. Luis, un giocatore che nella prima parte di stagione, molti già indicavano lontanissimo dalla Lazio, e che invece, sotto la guida di Sarri, sia divenuto una pedina insostituibile. Come lui, molti hanno compiuto un salto di qualità, agli ordini del nostro tecnico. Allenatore che stimo immensamente per via degli obiettivi che abbia saputo raggiungere, sul campo. Il rammarico resterà, quello, di non aver potuto proseguire il cammino nelle coppe. Di questo, però, non colpevolizzo Sarri, bensì una panchina corta, oltre all'annus orribilis di Immobile, il quale non annoveri un degno sostituto fra le riserve.

Lorenzo Cristallo

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