“SEMPRE E SOLO LAZIO”

Davanti agli occhi dei sostenitori biancocelesti, la prestazione maiuscola sciorinata al cospetto della Juventus.
Ennesima vittoria contro una big.
Dopo il doppio trionfo nel derby, i successi ottenuti, in casa, con Inter e Milan, e la "presa" del Maradona, ecco il 2-1 con cui la banda di Sarri abbia superato quella di Allegri – sabato assente in panchina, per via di una sindrome influenzale -.
Capitolini, quindi, secondi in classifica, a quota 58, reduci da 7 risultati utili consecutivi e annoverando, altresì, la miglior difesa del torneo con appena 20 reti incassate dopo 29 giornate.
Meriti da dividere fra tutti gli interpreti, e con un allenatore capace di donare una chiara identità ed un'anima riconoscibile alla sua squadra.
Oggi, però, è già giorno di vigilia, in quanto domani sera, alle 20:45, gli aquilotti affronteranno le aquile. Le aquile spezzine, guidate Leonardo Semplici. Spezia invischiato in piena bagarre per evitare la retrocessione in serie B.
Ed allora, di tutto questo, e molto altro, parleremo quest'oggi, con la spumeggiante opinionista di fede biancoceleste, FRANCESCA FARCOMENI, nella rubrica del giovedì, SEMPRE E SOLO LAZIO.
-Ciao Francesca. Vittoria di prestigio – l'ennesima in stagione – della Lazio al cospetto di una diretta concorrente in zona Champions. 2-1 ai danni della Juventus, settimo risultato utile consecutivo, ed allora ti chiedo: la prestazione di sabato scorso rappresenti l'esame di laurea che abbia, definitivamente, consacrato la truppa di Sarri?.
Rispondere a questa domanda, per me, sia abbastanza difficile, vuoi per la grande scaramanzia che, come sai, mi contraddistingue. Anche in passato, in seguito a meravigliose vittorie contro compagini blasonate, ero convinta che avessimo spiccato il volo, ed invece si riproponevano cali di concentrazione e un gioco presuntuoso da parte della squadra, che faceva crollare le fondamenta di qualcosa che stavamo costruendo. Oggi voglio essere ottimista e voglio credere che i calciatori della Lazio abbiano chiaro, e preciso, in testa, l'obiettivo da raggiungere, consapevoli di quanto sia importante restare concentrati sino alla meta finale. Le partite al cospetto di squadre ritenute "alla portata", mi spaventano quasi più dei match di cartello. Guardare solo il traguardo sia l'unica possibilità. Ogni gara va affrontata come fosse una finale. Mai mollare!.
-Il gol del raddoppio biancoceleste, a firma Zaccagni, è il manifesto del gioco proposto dal tecnico toscano. In quell'esecuzione da parte del numero 20 della Lazio, nel colpo di tacco di Luis Alberto, cosa emerge?. La qualità di una squadra che stia ponendo solide radici fra le prime quattro in graduatoria?.
Per commentare il gesto tecnico di Luis Alberto, l'assist di tacco che incornicerei per appenderlo come quadro nel salotto di casa, ripropongo la didascalia comparsa sull'account Twitter della Lega Serie A, sotto la foto del nostro numero 10, ossia: "Non tutti i maghi hanno la bacchetta". Cosa poter aggiungere per commentare quello che abbiamo visto in campo, prima del gol di Zaccagni?. E' per azioni così, che noi appassionati amiamo il calcio. E' la concretizzazione della bellezza del gioco di Sarri, di cui tanto ho parlato ad inizio campionato. Tattica, fraseggio, gesti tecnici sublimi: il calcio che vorrei, sempre, veder giocare dalla mia Lazio.
-Menzione speciale, per l'appunto, per Luis Alberto. Un assist da far stropicciare gli occhi e compiti, sul campo, svolti con dovizia e spirito di sacrificio. Nonostante qualche immancabile screzio con Maurizio Sarri, in cosa sia maturato il centrocampista spagnolo?.
In un'intervista, a fine partita, interrogato sull'assist di tacco, Luis Alberto ha dichiarato: "Sì, lo avevamo provato, ma ieri Sarri mi aveva fermato. L'importante era che riuscisse oggi, dove era Zaccagni". Da ciò, deduco che nella Lazio di Sarri, nulla sia lasciato al caso. Tutto è studiato, provato, impostato. Certo, per realizzare una giocata del genere ci vuole una visione di gioco superiore, delle capacità tecniche superlative e una scelta di tempo, precisa al millesimo di secondo. Come ho sempre pensato, tanti giocatori della Lazio, grazie a Sarri, siano migliorati – a parte chi abbia dovuto fronteggiare lunghi infortuni – e Luis Alberto sia uno di quelli. Il rapporto con il tecnico toscano, che, all'inizio, pareva fosse più problematico, ora viaggia a gonfie vele e questo emerge anche nel gioco dello spagnolo, oramai pedina fondamentale nel centrocampo: corre, recupera palloni, imposta e fa assist, ragion per cui lo vorrei ancora a lungo nella mia squadra.
-Elogi per tutti. Inevitabili per una squadra seconda in classifica e con la miglior difesa della A, eppure se volessimo trovare un difetto alla compagine capitolina, in cosa, a tuo giudizio, dovrebbe migliorare, al fine di evitare pericolosi patemi in vista delle ultime 9 giornate di campionato che si preannuncino, assolutamente, decisive?.
A costo di sembrare stucchevole, ripeto, sempre, che se la Lazio giochi come sappia fare, con la giusta concentrazione e cattiveria agonistica, non dovremmo preoccuparci di nulla. Il problema, in passato, sia stata, proprio, la concentrazione e l'approccio "morbido" a certe gare, al cospetto di squadre verso cui si pensasse che fosse una formalità, portare a casa il risultato. Mai mollare, quindi. Mai dare nulla per scontato. Avanti Lazio!.
Lorenzo Cristallo