“SEMPRE E SOLO LAZIO”

12.01.2023

Ennesimo risultato beffardo e prestazione dai due volti, per la Lazio di Maurizio Sarri.

Non bastasse il ko, subito in rimonta, ad opera del Lecce, i biancocelesti impattano 2-2 al cospetto dell'Empoli.

Avanti di due reti, sul finale, Caputo e Marin regalano una cocente amarezza alla compagine capitolina.

Lazio, quindi, appaiata a quota 31 in classifica, al quinto gradino, a pari merito con Atalanta e Roma.

In attesa, così, della gara di domenica, ad ora di pranzo, contro un Sassuolo in crisi di risultati, quest'oggi, attraverso la rubrica, SEMPRE E SOLO LAZIO, tratteggeremo lo stato attuale della formazione biancoceleste, grazie alle attente valutazioni dell'opinionista di fede laziale, FRANCESCA FARCOMENI, la quale, rispetto ad altre domeniche, ha vissuto una giornata davvero particolare, che ci racconterà.

-Ciao Francesca. Ennesima prestazione rivedibile da parte della Lazio. Avanti di due gol, l'Empoli reagisce sul finale, trovando il pari con Caputo e Marin. Cosa non stia funzionando all'interno del gruppo guidato da Maurizio Sarri?.

Devo fare appello a tutte le mie forze per mantenere calma e lucidità nel rispondere a questa domanda, perché da tifosa l'istinto sarebbe quello di urlare i peggiori improperi. In questa prestazione contro l'Empoli ne ho per tutti: la squadra, Sarri, l'arbitro. Per quello che concerne la squadra, oramai è palese che esista un calo fisico nei secondi tempi. Continuiamo a dilapidare punti - altri due persi da situazioni di vantaggio -. La squadra aveva gestito bene i primi 80 minuti attraverso un bel gioco, sicurezza, senza correre nessun reale pericolo. Sul finire della ripresa, intervengono i cambi - a mio avviso inspiegabili -, da parte di Sarri, il quale toglie Zaccagni, Luis Alberto e Lazzari, che a mio giudizio potevano essere considerati i migliori tre della domenica. Perché?. I motivi non mi sono chiari. Successivamente avviene l'imponderabile: il film horror inizia quando l'arbitro dimentica di ammonire Bandinelli, già gravato di un giallo, per un fallo netto su Hysaj, a cui viene tirata la maglia, mentre è coinvolto in un'azione d'attacco. Dopo pochi minuti prendiamo un primo gol in contropiede e a seguire il finale shock con la rete, all'ultimo secondo, di Marin. Ogni altro commento, da parte mia, su questo epilogo sarebbe superfluo.

-La difesa ha smarrito la solidità di qualche mese fa. Ciò ti preoccupa in vista dei prossimi appuntamenti, alquanto decisivi sia in campionato che nelle coppe?.

E' vero, la difesa non sembra, più, essere il muro invalicabile visto nella prima parte di campionato. Anche Provedel mi appare leggermente sottotono. Penso, però, che non si possa ragionare per compartimenti stagni, è quindi questo calo di reparto lo contestualizzo in una generale flessione della compagine biancoceleste.

-Lazio, domenica, di scena al Mapei Stadium per affrontare il Sassuolo. Neroverdi in crisi di risultati, ma anche i biancocelesti siano chiamati a svoltare. Su chi gravi, di più, la Spada di Damocle?.

Domenica non ci saranno scuse. Sarà una partita importantissima, a cui ci si dovrà approcciare con la massima attenzione e concentrazione. Non si dovrà mollare di mezzo centimetro. Nel nostro campionato non esistono squadre materasso. Corrono tutte, anche quelle meno tecniche. Insomma: testa bassa e pedalare.

-Francesca, per un attimo abbandona gli abiti da opinionista, al fine di indossare quelli di mamma. Domenica scorsa, in occasione della gara casalinga contro l'Empoli, tuo figlio ha sfilato con i calciatori in campo, prima del fischio d'inizio. Ci racconti le emozioni particolari di un pomeriggio che resterà incorniciato nel cuore del tuo piccolo e, ovviamente, del tuo?.

Ti voglio pubblicamente ringraziare per avermi fatto una domanda che riguardi un evento così personale ed emozionante, per mio figlio e la mia famiglia. Domenica è stato come vivere un sogno: ci siamo presentati alle 13:20 nella sala stampa della Tribuna Monte Mario, e abbiamo affidato Leonardo allo staff della Lazio. Non sapevamo se avrebbe ricevuto la maglia della Lazio o quella dell'Empoli, ma era così emozionato di passeggiare sul prato dell'Olimpico e sicuro di conoscere almeno qualcuno dei suoi idoli nel tunnel. Più tardi, alle 15, non posso descrivere il tuffo al cuore nel vederlo sorridente sul tabellone dello stadio con la maglia della nostra storica società ultracentenaria, nata a Piazza della Libertà grazie alla visione e al sogno di un gruppo di ragazzi, il 9 gennaio 1900. Indossai quella stessa maglia con i colori del cielo, il giorno della mia nascita, come dono di mio nonno Lamberto. E' così che quell'ideale a cui giurò fedeltà mio nonno, nato a Roma nel 1914, esattamente 100 anni prima di mio figlio, continui a essere più vivo che mai, oggi. Più di un secolo dopo.

Lorenzo Cristallo

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