“SEMPRE E SOLO LAZIO”

08.12.2022

Biancocelesti al lavoro in vista della ripresa del campionato.

Calendario da cerchiare in rosso sulla data del 4 gennaio, quando la Lazio sarà di scena al Via del Mare per affrontare il Lecce.

Nel frattempo, Sarri è pronto a riaccogliere Milinkovic-Savic e Vecino, entrambi eliminati, con Serbia e Uruguay, nel Mondiale, per poi gettare lo sguardo sul calciomercato, e sull'idea Ilic che stuzzica il tecnico toscano.

Ed infine un passaggio amarcord su Christian Vieri che tutte le sere guardiamo su Rai Uno, attraverso la sua Bobo Tv. Un ricordo datato 1998/1999, in quella che fu la Lazio che chiuse il campionato al secondo posto, alzando al cielo, però, una Supercoppa Italiana e l'ultima Coppa delle Coppe della storia.

Di tutto questo, e molto altro, quindi, parleremo quest'oggi nella rubrica, SEMPRE E SOLO LAZIO, con l'appassionata e irrefrenabile opinionista di fede biancoceleste, FRANCESCA FARCOMENI.

-Ciao Francesca. Mondiale concluso per Milinkovic-Savic e Vecino. Serbia e Uruguay entrambe eliminate nella fase a gironi. Come valuti le prestazioni dei due biancocelesti?. Ti attendevi qualcosa di più?.

Egoisticamente parlando, da tifosa laziale, ammetto di non essere così affranta che due giocatori chiave della mia Lazio - titolari e sempre schierati in campo nelle rispettive Nazionali - abbiano interrotto il proprio cammino nel Mondiale, riducendo la stanchezza che un impegno del genere porti con sé, sfidando la probabilità di subire qualche infortunio. Penso che Milinkovic-Savic e Vecino abbiano fatto quanto fosse nelle loro possibilità. Forse mi sarei aspettata qualcosa di più da Milinkovic-Savic, ma in generale da tutta la Serbia, la quale poteva ambire ad un piazzamento migliore e sicuramente al superamento del turno, considerando il valore dei calciatori in campo. Vera delusione è stato il reparto difensivo, che è riuscito ad incassare ben 8 gol in tre partite. La Celeste, invece, avrebbe potuto superare il girone, per via dei risultati conseguiti, ma anche se fosse approdata agli ottavi - al posto della Corea del Sud -, ritengo che avrebbe trovato, dinnanzi a sé, il cammino sbarrato, per via di un Brasile irresistibile.

-Il 2 gennaio si alzerà il sipario sul calciomercato. In merito alla Lazio, gravita il nome del serbo Ilic, in forza all'Hellas Verona, classe 2001, centrocampista apprezzato e stimato da Sarri. Credi possa essere il profilo giusto al fine di donare ulteriore qualità al reparto di metà campo?.

Il 2 gennaio si alza il sipario sul calciomercato invernale, ma la Lazio potrà essere protagonista solo se dovesse effettuare delle cessioni. I ruoli da puntellare sono sempre quelli: un vice-Immobile e un terzino sinistro. Ilici lo ritengo un buon giocatore. Se Sarri lo stimi così tanto, di conseguenza anche io diventerò la sua più grande fan. Se sia lui il profilo giusto per Lazio, non posso dirlo. Se l'allenatore lo ritenga tale, sicuramente lo sarà. Bisogna, però, sempre fare i conti con la reale capacità finanziaria della società. Da tifosa potrei affermare che il profilo migliore per il centrocampo possa essere Casemiro (!), ma poi mi sveglio dal sogno e faccio i conti con la realtà, per l'appunto. Ilic è indubbiamente un solido prospetto, anche se, ovviamente, non il mio sogno proibito.

-Desaparecido Maximiano. Sembrano essersi perse le tracce del portiere portoghese, giunto l'estate scorsa dal Granada. Sei minuti nella prima giornata, e poi l'espulsione. Scompare dai radar e c'è chi parli di una possibile cessione, a partire da gennaio. Cosa prevedi per lui?. Pensi che possa tornare a difendere i pali, considerando i futuri impegni in Coppa Italia e Conference League?.

Il materiale che ho a disposizione per giudicare Maximiano sono 6 minuti. Sei brevi minuti che si sono conclusi con un errore importante. Da allora non è stato più schierato, né in campionato e né in Europa League. In base a ciò posso dedurre che Sarri non l'abbia considerato proprio, altrimenti avrebbe potuto utilizzarlo nei giovedì di coppa, al posto di Provedel. Credo che l'allenatore abbia chiesto la sua cessione a gennaio. Ubi maior...

-Lo vediamo, ogni sera, su Rai Uno, tra i protagonisti della Bobo Tv. Parliamo, proprio, di Christian "Bobo" Vieri. Per l'angolo Amarcord, Francesca, ti chiedo: quali i tuoi ricordi sull'ex centravanti biancoceleste, che rimase nella Capitale per una sola stagione (1998/1999), ma giusto il tempo per realizzare 12 gol in campionato, e di conquistare una Supercoppa Italiana e una Coppa delle Coppe. Cosa ti piacque di quel cannoniere, all'epoca, tornato in Italia dopo la brillante esperienza spagnola nell'Atletico Madrid?.

Se penso al campionato 1998/1999, perso dalla Lazio per un solo punto, ciò che sorge in me è, ovviamente, un sentimento di rammarico. In quel campionato ricordo che avemmo a disposizione sia Nesta che Vieri, solo a partire da gennaio, in quanto infortunati. Se li avessimo avuti in rosa, dall'inizio, avremmo vinto lo scudetto in scioltezza con tre giornate di anticipo (o anche all'ultima, se l'arbitro ci avesse assegnato, a Firenze, il netto rigore a seguito del fallo di Mirri su Salas). Del Bobo Nazionale, ricordo due momenti: uno brutto ed uno meraviglioso. Il palo e le occasioni perse in quel Lazio-Juventus: 1-3, che sotto la pioggia battente ci portò via una buona fetta di scudetto. Quello meraviglioso, invece, è rappresentato dalla finale di Coppa delle Coppe, a Birmingham. Quel gol di testa che solo un centravanti puro, come lui, poteva realizzare. Un gol che insieme a quello realizzato da un altro mostro sacro, come Nedved, ci regalarono, in terra inglese, il nostro primo trofeo internazionale. Una Coppa delle Coppe che rappresentava una gloriosa competizione riservata alle squadre vincitrici delle rispettive coppe nazionali. Una competizione che qualcuno, che capisce poco di calcio, vorrebbe paragonare all'odierna Conference League, in cui partecipino squadre che hanno fallito i loro obiettivi stagionali, piazzandosi settime in campionato o venendo estromesse dall'Europa League. E comunque: "Ce l'abbiamo solo noi, Bobo Vieri!".

Lorenzo Cristallo

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