“SCELTA DI VITA, SCELTA DI CUORE”

Su Mimmo Berardi aleggia un interrogativo, un perché.
Perché questa carriera, sin qui, snodatasi solo con addosso la maglia neroverde?.
Paura di confrontarsi con altre realtà più ambiziose?.
Una zona di confort che abbia assunto il sopravvento sulla possibilità di poter splendere altrove?.
Timore, interiore, di spiccare il volo?.
Quesiti, più o meno, comprensibili, a cui il campione d'Europa con la Nazionale italiana non abbia mai fornito una risposta, se non quella di diventare una bandiera del Sassuolo.
Undici stagioni in neroverde, miglior marcatore nella storia del club con 129 gol complessivi.
Il numero 10 degli emiliani, in questa stagione caratterizzata da qualche infortunio di troppo, abbia, sin qui, inanellato 20 presenze, in campionato, mettendo a referto 8 centri.
Otto centri di cui due, ieri, nella sfida casalinga contro l'Empoli.
Il Sassuolo, sotto di un gol per via della rete messa a segno, nel primo tempo, da Cambiaghi, reagisce al tramonto, grazie, proprio, ad una doppietta dell'infaticabile numero 10.
Berardi, al 58', subentrato a Defrel, mette sottoscacco la retroguardia degli azzurri, siglando la sua prima firma, all'82', con complicità del portiere Vicario, poi, in pieno recupero, si procura un calcio di rigore.
Dal dischetto si presenta proprio lui e con precisione chirurgica, appone la freccia del sorpasso.
Neroverdi che vincono, quindi, in rimonta, per 2-1, salendo a quota 43 in classifica, stazionando su un tranquillo undicesimo posto.
Ennesimo squillo, ad opera, di Domenico Berardi, quindi.
Un nome, una garanzia per il Sassuolo.
Un nome che voglia dire storia, gratitudine, escalation compiuta a pari passo con la società emiliana.
Sassuolo solida e virtuosa realtà nel massimo panorama calcistico italiano, e con essa Mimmo.
Attaccante geniale, dai numeri importanti.
Colpi di classe, efficacia ed un carattere, a volte, spigoloso, ma pur sempre pedina fondamentale, e guida sicura, per i suoi compagni.
A 29 anni, però, non sia poi, così, tardi per misurarsi altrove.
Per reperire ulteriori stimoli in un'altra piazza o in un'altra società che miri, con convinzione, all'Europa, che sia essa Europa League o ancor meglio, Champions League.
Stia di fatto, però, che Berardi non abbia mai smarrito il suo killer instinct.
Quella pericolosità da mettere al servizio del Sassuolo per scalare posizioni e, soprattutto, per evitare patemi da ultima spiaggia.
Forse la sua carriera assumerà nuove ed interessanti traiettorie, oppure, il buon Mimmo sarà destinato a diventare l'uomo di culto del Sassuolo.
Squadra e città che lo venerino, come si fa con quei calciatori dotati di estro e talento, capaci di deliziare la propria platea, in ogni stagione, in ogni campionato, mettendo in vetrina quella spiccata sensazione da elisir di eterna giovinezza.
Lorenzo Cristallo