“RIAPPROPRIARSI DELL’ORGOGLIO AZZURRO”

Quando la Nations League diventa motivo di riscatto.
Un valido motivo, incastonato al termine di una stagione lunghissima, per ricordarci, in fondo, che la Nazionale italiana possa rappresentare una ragione di orgoglio.
Ragione di orgoglio nel momento in cui, essa stessa decida di uscire fuori dalla zona d'ombra in cui sia piombata.
La mancata qualificazione al Mondiale in Qatar.
Successivamente la sconfitta contro l'Inghilterra, al via della maratona verso Euro 2024.
Tutto questo, con un titolo di campione d'Europa ingrigitosi, come nessuno, mai, sospettava.
Ed allora c'è la Nations League a tentare di rendere meno amara l'estate.
Non che in palio vi sia un titolo mondiale, per intenderci, eppure una coppa da contendere alla Croazia.
Croazia già approdata in finale, mentre gli uomini di Mancini dovranno vedersela, stasera, con la Spagna, in una di quelle semifinali divenute un classico, negli ultimi anni.
Nel luglio del 2021, un successo azzurro, contro le Furie Rosse, spalancò le porte verso la finale di Wembley.
Nell'ottobre, sempre, del 2021, furono gli spagnoli a vendicarsi, a Milano, in occasione della Nations League.
E stasera terzo atto.
La truppa del Mancio opposta a quella capitanata da De La Fuente.
Commissario tecnico – quello spagnolo – sulla graticola, e con la stampa non propriamente tenera nei confronti dei propri calciatori, rei, a loro dire, di un Mondiale, alle spalle, assai fallimentare.
Tuttavia è dei panni di casa nostra che dovremmo occuparci.
Panni azzurri, stropicciati e un po' abbandonati.
Ed allora, quale occasione migliore per trascorrere un giovedì sera entusiasmante.
Una di quelle serate che possano far da volano agli appuntamenti che verranno.
Ora la Nations, e da settembre la marcia di avvicinamento verso il prossimo Europeo, quello in cui presentarsi, con l'obiettivo di difendere il titolo conquistato a Wembley.
Gli interrogativi, i problemi, i nei, restino, e non è che un eventuale successo, di questa sera, possa apparire come panacea per tutti i mali.
Nel frattempo, però, sarebbe, assai, gradito, non perdere lo smalto con i trionfi, non smarrire l'adrenalina nell'affrontare una finale.
L'elettrizzante sensazione di sollevare, al cielo, una coppa.
Coppa appartenuta, in precedenza, a Cristiano Ronaldo e a Kylian Mbappé.
Toccherà, quindi, agli azzurri, riappropriarsi degli applausi, degli elogi, della stima che, nell'ultimo periodo, siano venuti meno.
Riconquistare una platea timida e piuttosto distante.
Ripartire si deve. E' un obbligo.
E quale occasione migliore, di uno scalpo d'autore per rilanciare quotazioni, blasone e storia?.
Tutto questo ad Enschede, per non compiere un ulteriore passo indietro.
Lorenzo Cristallo