“RESURREZIONE”

Stadio Zini, mercoledì 4 gennaio.
Lo stadio in cui in tanti, forse troppi, avrebbero voluto intonare il De Profundis alla Vecchia Signora.
Vecchia e orfana degli Agnelli, e in special modo di Andrea, figlio dell'inchiesta Prisma che ha scosso il mondo bianconero.
Mondo travolto dalle sue incertezze, in un lunedì sera di fine novembre.
Sembra trascorso un secolo, ed invece neanche 30 giorni in un susseguirsi di ipotesi e leggende al capezzale della Juventus.
Poi, c'è il mondo parallelo.
Il mondo che non si rassegna agli scandali, ed anzi trova l'antidoto giusto per affrontare le prossime sfide.
Il mondo parallelo all'interno della Continassa, con Allegri immerso fra giovani di belle speranze e calciatori dall'appeal internazionale rientrati, o in procinto di rientrare, dai fasti qatarini.
Gli ultimi saranno i campioni del mondo, Di Maria e Paredes, e il vice- campione del mondo, Rabiot.
Immagini di una Juve internazionale, che qualcuno avrebbe voluto morta e sepolta nelle aule di tribunale.
Ed invece è lì, a riannodare il filo con le 6 vittorie di fila, con la miglior difesa del torneo con appena 7 gol incassati, al terzo posto in classifica, a -10 dal Napoli capolista.
Dal 4 gennaio partirà un nuovo campionato, con nuovi interpreti al vertice del club, con il Presidente Ferrero al timone di una società in cui John Elkann disporrà di ampi poteri.
Mentre dal punto di vista tecnico sarà Max Allegri a delineare il destino della Vecchia Signora.
Un po' ammaccata, ma bramosa di non arrendersi.
La volevano spalle al muro, qualcuno, addirittura, capro espiatorio di tutti i mali del calcio a tinte tricolori, ed invece in questo stadio qui, quello che vedete in foto, ripartirà la marcia bianconera.
Con un Chiesa in più, con due campioni del mondo - probabilmente tutt'altro che sazi - e tanta speranza di far meglio rispetto a quanto fatto, sino allo scorso 13 novembre.
Nel mezzo un Mondiale, dimissioni pesanti ed un'inchiesta che procede.
Ma Allegri ha in pugno i suoi ragazzi. Ha in pugno le motivazioni, gli stimoli e le idee per travolgere gli avversari.
Quelli sul campo, e quelli con la penna sfera in mano.
Quelli che raffiguravano una Vecchia Signora imprigionata dalle inchieste.
Quelli che vivono con l'assillo - e l'ossessione - di non ritrovarsi, più, la Juve nel proprio cammino.
La stessa Juve che dallo Zini di Cremona, mercoledì 4 gennaio, vorrà dare segnali di vita, pigiando il tasto stop sulle note di un "De Profundis" frettoloso e inopportuno.
Lorenzo Cristallo