“RENATO, RENATO, RENATO”

Renato è sempre un nome un po' particolare nella Roma giallorossa.
Un nome, come dire, da prendere con le molle.
Dici Renato e pensi a Renato Portaluppi, meteora brasiliana, di cuori infranti, giunto nella Capitale nell'estate del 1988.
Di lui ci si ricorda per le notti romane, e meno per le gesta in campo.
Ora è un altro Renato a salire sotto le luci della ribalta, ossia Renato Sanches.
Centrocampista portoghese, 26 anni il prossimo 18 agosto e un presente che non abbia, pienamente, confermato le attese.
Dai fasti del 2016, con la conquista dell'Europeo con la Nazionale portoghese, in cui, in tanti, lo paragonarono a Clarence Seedorf, in quanto a duttilità tattica e fisicità, sino ad un girovagare che abbia messo in mostra la versione sbiadita di un giocatore dal potenziale interessante ma dai muscoli di cristallo.
Infortuni a raffica e poca narrazione delle sue performance in campo.
Fra Bayern Monaco e Swansea non ha lasciato particolari tracce.
Discorso diverso con il Lille.
Tre stagioni in cui poter annoverare la conquista della Ligue 1 nel 2021.
Lì si riprende a parlare di Renato Sanches nella sua accezione migliore, confidando in un ritorno a quel calciatore esplosivo messosi in vetrina nell'Europeo, in terra francese, nel 2016.
Nella scorsa estate un prolungato pressing da parte del Milan, ma alla fine a spuntarla è il Paris Saint-Germain.
All'ombra della Tour Eiffel, una serie di infortuni lo tormentano, tanto da chiudere la scorsa stagione con appena 27 presenze all'attivo e 2 gol realizzati.
Ora è la Roma, il club interessato a lui.
L'operazione con i parigini si baserebbe sulla formula del prestito oneroso con diritto di riscatto.
Il centrocampista lusitano è legato al Paris attraverso un contratto sino al 30 giugno 2027, e non sembri, per nulla, rientrare nei piani del neo allenatore, Luis Enrique.
Renato Sanches, al netto dei continui infortuni, potrebbe rappresentare un'arma importante per la Lupa.
Giocatore dalla riconosciuta esperienza internazionale e dalla fisicità imponente.
Aggressivo e combattivo: il suo apporto alla metà campo giallorossa sarebbe rilevante.
Discorso, ovviamente, da coniugare al condizionale, in quanto, negli ultimi anni, Sanches sia stato impegnato più in infermeria che non sul rettangolo verde.
Tuttavia la trattativa fra i due club prosegue, con Mourinho consapevole di possedere gli argomenti giusti per rivitalizzare un calciatore voglioso di rilanciarsi.
Sarà la serie A il suo nuovo palcoscenico in cui dimostrare, a tutti, di non essersi smarrito?.
Vedremo.
Nel frattempo sulla sponda giallorossa del Tevere si augurino che questo Renato non sia come quell'altro.
Quello giunto a fine anni '80.
Quello ricordato per la chioma fluente e la dolce vita, piuttosto che per le prestazioni promesse.
Lorenzo Cristallo