“REMUNTADA”

Provarci. La parole d'ordine è: provarci.
Provarci per riuscirci.
Provarci per mettere nel mirino due finali.
Quella di Coppa Italia, contro l'Inter.
Data certa – il 24 maggio -, avversario certo, ossia quella Beneamata che da quasi 48 ore ha staccato il pass per la finalissima di Champions.
E poi la finale di Conference League.
Traguardo europeo ambito.
Anche in questo caso, data certa, vale a dire il 7 giugno, e se vogliamo anche luogo certo, ovvero Praga.
Tuttavia, in questa circostanza, urge, però, un sforzo.
Sforzo sottinteso come prestazione maiuscola, imperiosa, di carattere.
Superare il Basilea, al St. Jakob Park, ribaltando l'1-2 di una settimana fa, al Franchi.
Ribaltare le reti messe a segno, nella ripresa, da Diouf e Amdouni, al fine di raggiungere la finalissima di Conference.
Fiorentina che, in quest'edizione, abbia dimostrato di tenere a cuore tale percorso.
Un percorso iniziato nell'agosto scorso, con il playoff vinto ai danni del Twente.
Rare battute d'arresto, e trionfi altisonanti.
Quelli sì, tanti.
Come in casa del Braga, del Sivasspor e del Lech Poznan.
Ed allora anche in terra elvetica, la Viola tenterà di fare la voce grossa, per garantirsi l'accesso nell'incantevole Capitale ceca.
Bisognerà mettere in mostra organizzazione, personalità e nessun accenno di blackout.
Lo stesso blackout che, nella gara d'andata, costò caro alla formazione allenata da Vincenzo Italiano.
Ed allora la parola d'ordine è: provarci.
Provare la remuntada, per poi approcciarsi a due finali, con l'intento di rimpinguare una bacheca a secco da tempo, da troppo tempo.
Provarci questa sera, a Basilea, al fine di mettere nel mirino una data certa, un luogo certo, ribaltando, però, quanto accaduto sette giorni fa, per non alzare bandiera bianca e per evitare che i rimpianti di una notte fiorentina, possano assumere il sopravvento su un cammino che, molto spesso, abbia raccolto applausi e consensi.
Lorenzo Cristallo