“RECORD SFIORATO, MA VA BENE COSI’”

Nessun record nella storia della Viola.
Fiorentina che inseguiva la decima vittoria di fila stagionale, evento mai accaduto nella tradizione del club toscano. E così resterà.
Nessun record, quindi, a margine dell'1-1 del Franchi, fra la Viola e lo Spezia, nel sabato pomeriggio di vigilia pasquale.
Dopo il successo di Cremona, nella semifinale d'andata di Coppa Italia, la truppa di Italiano sperava di fare un sol boccone dei liguri pericolanti.
Ed invece l'autorete di Wisniewski, al 25', su una conclusione di Biraghi, dall'interno dell'area, non sia stata sufficiente per permettere, ai padroni di casa, di centrare l'intera posta in palio, in quanto, al 32', su lancio dell'ex Dragowski, sia Nzola a beffare la retroguardia gigliata – alquanto mal disposta -, superando un incerto Igor, per poi eludere l'uscita di Terracciano, depositando la sfera in fondo al sacco.
Il resto del match abbia, comunque, messo in vetrina una partita assai godibile, con continui capovolgimenti di fronte.
Occasioni da una parte e dall'altra, con la Fiorentina che abbia, più volte, sfiorato la rete del vantaggio, come in occasione della punizione calciata da Biraghi e respinta in maniera poco ortodossa da Dragowski.
Sul tramonto della gara, poi, una ghiotta chance per i toscani, e ancor di più per i bianconeri allenati da Semplici, i quali, con Shomurodov non siano riusciti nell'intento di centrare un trionfo di prestigio.
A tu per tu con Terracciano, l'attaccante uzbeko si sia fatto, clamorosamente, ipnotizzare.
E così termina in parità, al Franchi.
Dopo 9 vittorie consecutive, fra serie A, Conference League e Coppa Italia, la Fiorentina incappa in un pareggio che freni, parzialmente, la propria corsa in campionato.
La banda allenata da Vincenzo Italiano, dunque, si issa a quota 41, al nono posto, seppur ad appena 3 lunghezze di distanza dalla Juventus settima.
Giovedì, però, sarà di nuovo tempo di concentrarsi sulle coppe, e in questo caso sulla Conference League.
Trasferta polacca all'orizzonte, nella tana del Lech Poznan.
Avversario da non sottovalutare, ma ampiamente alla portata per una Fiorentina che, sin qui, nella terza manifestazione europea per club abbia perso una sola volta, ed eliminato, nel playoff per accedere agli ottavi, e agli ottavi, per l'appunto, i portoghesi del Braga e i turchi del Sivasspor.
Contro il Lech Poznan occorrerà maggior incisività sottoporta e zero errori in fase difensiva, al fine di riprendere la marcia con quelle vittorie che abbiano permesso, sino ad ora, a Cabral e compagni, di restare in corsa su tutti i fronti.
Non è stato record, ma può andar bene anche così.
Lorenzo Cristallo