“QUEL PULLMAN LI’”

14.12.2022

"Ho stimolato i ragazzi dicendoli che se battono grandi squadre come Milan e Juve, faccio arrivare nello spogliatoio un pullman di troie".

La location è l'U-Power Stadium, in cui si sia tenuta la festa di Natale del Monza.

Sponsor, assetto societario e calciatori, chiamati a brindare in vista delle prossime festività.

Un modo per cementare il gruppo, per stare insieme. Un modo per consolidare l'unione e gli intenti.

Poi, però, a prendere la parola è il Presidente, Silvio Berlusconi.

Dopo un preambolo in cui riannodi il filo con il recente passato, con l'avvento di Raffaele Palladino in panchina e snocciolando le sfide che vedranno i brianzoli, impegnati, nel corso del girone di ritorno, ecco la perla.

"Ho stimolato i ragazzi dicendoli che se battono grandi squadre come Milan e Juve, faccio arrivare nello spogliatoio un pullman di troie".

Mi domando: perché?.

Perché rovinare tutto, con quest'immagine deprimente?.

Perché svilire di continuo le donne, tra l'altro alla presenza della sua compagna, l'Onorevole Marta Fascina.

Perché?.

Che poi, a dirlo, non è la persona che vive ai margini, senza alcun ruolo sociale, nonostante ciò non giustifichi eventuali affermazioni del genere.

Ma perché proprio lui. Un Senatore della Repubblica, uno chiamato a sdoganare vecchi cliché e battute fuori luogo.

Il sessismo in ogni dove.

Un siparietto antico e demodé, tipico di quelle tv private di cui si siano perse le tracce.

Da una battuta del genere, da un'affermazione del genere, poi susseguono i sospetti sulle donne che facciano carriera.

"Quella lì è diventata manager, perché..."

"Quella lì è una giornalista affermata, perché..."

Perché, poi, c'è sempre qualcuno che fra una grassa risata e un'altra, parli di "troie" come se nulla fosse.

Quella frase lì, pronunciata in un martedì sera qualunque, poteva concludersi in maniera seria, rispettosa, in un modo in cui stimolare i ragazzi del Monza ribadendo le ottime prestazioni e sottolineando le ambizioni da raggiungere.

Evitando, però, di sfociare nel pecoreccio.

Nel grottesco.

Certo, alcuni obbietteranno: "Ma si sa, il Presidente è fatto così. Non è nuovo ad esternazioni del genere".

Male, anzi, malissimo.

Battuta per nulla simpatica, urticante, mortificante nei confronti delle donne, dequalificante al suo ruolo di Senatore della Repubblica e patron del club biancorosso.

Ma tanto, a noi, cosa importa.

Un video che circola in rete, quattro risate, e nel frattempo la sua compagna viene eletta in una fetta di Sicilia, da lei inesplorata, e le cadute di stile che si susseguono a raffica.

Ma lui può. E' sempre stato così.

Nel frattempo altra legna da ardere nel braciere del sessismo.

In quella donna scrutata, osservata ed accostata a quel mestiere lì, per soddisfare le bramosie maschili.

Non rido e mi vergogno.

Molto, anzi, moltissimo.

Lorenzo Cristallo

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