“PRIMO GIORNO DI SCUOLA”

Primo giorno di scuola, primo giorno da c.t.
Luciano Spalletti emozionato, Luciano Spalletti con le idee chiare.
Ed allora lasciamoci alle spalle un agosto turbolento.
Le dimissioni del Mancio, le parole al vetriolo nei confronti di Gravina, la Federcalcio che corre ai ripari, il muro di De Laurentiis, il sì di Spalletti e di nuovo Mancini, alla ribalta, con l'assunzione dell'incarico di c.t. dell'Arabia Saudita.
Il nostro focus è mirato sull'azzurro, sull'azzurro Italia.
Su un'Italia che il 9 settembre vedremo all'opera, a Skopje, contro la Macedonia del Nord, e subito dopo, il 12, a Milano, al cospetto dell'Ucraina.
Approdare all'Europeo del 2024, con un titolo continentale da difendere.
Per il resto le parole del c.t. di Certaldo.
Alla presenza di Gabriele Gravina, di Gigi Buffon, nuovo Capodelegazione della Nazionale, e di giornalisti e fotografi, Spalletti muove i primi passi da commissario tecnico.
Racconta di quell'estate del 1970 e di quella bandiera tricolore cucita, a mano, dalla sua mamma.
Parla del senso di responsabilità da non deludere.
Senso di responsabilità che ha lui e che dovranno avere i suoi calciatori.
Parla di un amore da trasmettere, specialmente, ai bambini e parla di un percorso trionfale da tracciare.
Infine conclude, affermando:" Non so sarò il miglior allenatore per la Nazionale, ma di certo vorrò essere il miglior Spalletti per la Nazionale".
Ed allora, con questa frase, con questo monito, Luciano Spalletti, dopo aver diramato, ieri, le convocazioni in vista dei prossimi due match, si getterà a capofitto su questa nuova avventura.
Stimolante, importante, prestigiosa.
Al timone della Nazionale campione d'Europa che vorrà riconquistare tutto ciò che negli anni si sia smarrito.
Qualificarsi al prossimo Europeo e soprattutto qualificarsi al Mondiale del 2026.
Restare a casa nel 2018 e nel 2022 è quanto di più mortificante sia accaduto per un Paese, come il nostro, che vive e respira calcio, 365 giorni l'anno.
Dichiarazioni, quindi, profonde, sincere, passionali, umane.
Un c.t. orgoglioso di assumere quest'incarico.
Un c.t. serio negli obiettivi da conseguire.
Su' il sipario quindi, sull'era Spalletti.
Un'era che, tutti noi, ci auguriamo possa essere foriera di soddisfazioni, nonostante le difficoltà contingenti, di un calcio italiano che fatichi a spiccare il volo.
Luciano Spalletti ci proverà.
Non possiederà, ovviamente, la bacchetta magica, ma di certo sfodererà tutto l'impegno, e tutta la professionalità, con l'amore di quel Luciano bambino che nel 1970 sventolava una bandiera tricolore cucita, a mano, dalla sua mamma.
Affinché i ricordi che rifioriscono, siano utili per far nascere nuove speranze.
Lorenzo Cristallo