“PRESUNTUOSELLO”

Eh no, non farò cadere queste dichiarazioni nel vuoto.
La presunzione è uno degli atteggiamenti più odiati da parte mia, è quindi, ecco servita la mia lezione in cattedra – evitando, però, di peccare di presunzione -.
Non è con la presunzione che si risponda alla presunzione, ma qualche tassello tentiamo di metterlo in ordine.
Dunque, due giorni fa, a margine dell'evento tenutosi a Milano, "Amico dei Bambini … Un esempio per loro", l'attaccante del Sassuolo, Andrea Pinamonti, non ha lesinato frecciate al vetriolo verso Mateo Retegui, e di conseguenza nei riguardi del c.t. azzurro, Roberto Mancini.
Il calciatore neroverde ha affermato di non aver gradito la convocazione di un giocatore italo-argentino, paragonando, tutto questo, ad un affronto verso i calciatori di casa nostra che militino in serie A.
Per poi aggiungere che la convocazione di Retegui, sia, comunque, un motivo in più per fare bene in campionato, al fine di convincere il commissario tecnico.
Ed infine, su domanda precisa da parte di un giornalista, Pinamonti si è lasciato andare ad un'affermazione, in cui abbia dichiarato di non aver visto la Nazionale in tv, in occasione delle due gare di qualificazione a Euro 2024, in quanto impegnato in faccende ben più serie e importanti.
Ed è qui che emerge la presunzione. Ma sì diciamola anche, la presunzione e la supponenza di un giocatore, scalzato dal c.t.
Fingere di non aver visto gli azzurri in tv, ribadendolo, per giunta, con fierezza, lanciando, tra l'altro, un messaggio distorto ai milioni di tifosi chiamati a sostenere la nostra Nazionale.
E poi quel sentirsi indispettito, e risentito, dinnanzi alla convocazione di Mateo Retegui.
Retegui, dunque.
Non sarà il primo Batistuta, non sarà un fenomeno, e probabilmente non sarà approdata, in azzurro, una stella planetaria, ma intanto, due presenze con la Nazionale del Mancio e due gol a referto.
Nel campionato argentino, con la maglia del Tigre, nel 2022, 27 presenze condite da 19 gol, nel 2023, sin qui, 7 apparizioni e 6 centri all'attivo.
Andrea Pinamonti, invece, con il Sassuolo, in questa stagione, 22 presenze complessive, tutte, tra l'altro, in campionato, ed appena 4 reti realizzate.
Ed allora, su quali basi poggia la presunzione?.
Su quali basi avallare quell'atteggiamento risentito verso la convocazione dell'italo-argentino Retegui, per poi affermare, con sufficienza, di non aver visto neanche un minuto, in tv, delle gare dell'Italia?.
Il confronto, attuale, con il centravanti del Tigre, non regga affatto.
Numeri impietosi, e tutti dalla parte di Retegui.
Dall'altra, invece, un calciatore che fatichi a trovare spazio, da titolare, nel Sassuolo, che però non perda smalto quando decida di ergersi a ruolo di capopopolo, in una rivolta verso il c.t, per il sol fatto di aver dato fiducia ad un "oriundo".
Certo, un "oriundo", ma con una grande capacità realizzativa, e soprattutto in grado di realizzare due gol nelle sue prime due presenze in azzurro.
Non sarà il primo Batistuta, non sarà un fenomeno e non sarà una stella planetaria. Ma, probabilmente, Andrea Pinamonti, sia, altresì, molto, ma molto meno.
Lorenzo Cristallo