“PAROLA AI TIFOSI”

Primo bilancio sommario sulla Juventus.
Un successo travolgente e convincente ad Udine, un pari scialbo e deludente al cospetto del Bologna.
Tuttavia, fra i protagonisti bianconeri, Dusan Vlahovic sugli scudi, autore, sin qui, di 2 reti.
A seguire le polemiche arbitrali. Quelle insorte al termine della sfida contro gli emiliani di Thiago Motta.
Il Bologna che reclama la mancata concessione di un penalty, a margine di un contatto in area, irregolare, di Iling-Junior su Ndoye, senza dimenticare, però, la spinta, nel corso del primo tempo, sempre in area, di Moro ai danni di Chiesa.
Ed infine il mercato.
Ad un giorno dalla chiusura della sessione estiva, il club bianconero ha agito nel nome della competitività, tenendo ben saldo, però, il principio della sostenibilità.
Ed allora, un solo arrivo, vale a dire quello di Weah, qualche giovane spedito a maturare altrove, ma soprattutto i gioielli della squadra, come Chiesa e Vlahovic, che resteranno presso la corte di Allegri.
Ed allora, di tutto questo, e molto altro, parleremo, quest'oggi, nella rubrica, PAROLA AI TIFOSI, in collaborazione con l'opinionista di fede bianconera, Anna Maria Sorice.
-Ciao Anna Maria. Un successo convincente ad Udine, un pari dal sapore di passo indietro contro il Bologna. Analizzando i primi 180 minuti della stagione, quali valutazioni attribuisci alla compagine bianconera?.
Io credo che il primo tempo della partita contro l'Udinese abbia falsato, un po', i giudizi e le aspettative nei confronti della "nuova" Juve che altro non è, se ci pensiamo bene, che la Juve dell'anno scorso con Weah e Cambiaso, in più, ma con un Di Maria, Cuadrado e Bonucci in meno. Abbiamo cavalcato l'onda dell'entusiasmo per la nuova stagione, solo per 45 minuti, i restanti 135, al momento, sembrano appartenere, purtroppo, alla passata, come se fossero la 39ma e la 40ma giornata dello scorso campionato. Empoli potrà essere la cartina da tornasole per capire cosa ci aspetta. Se dovessimo ripetere o avvicinare la sciagurata prestazione dello scorso anno, possiamo già metterci il cuore in pace e pregare per un miracoloso quarto posto; se invece, la squadra, dovesse reagire e vincere, convincendo, potremmo sperare che il tanto agognato nuovo corso della coppia Allegri-Magnanelli stia iniziando a dare i suoi frutti.
-Rispetto alla passata stagione, alquanto tribolata e turbolenta, per via delle note vicende extracampo, cosa stai notando di diverso?. Cosa ti ha colpito, affinché tu possa nutrire fiducia ed ottimismo in vista dei prossimi appuntamenti?.
Purtroppo, finora, ciò che ci siamo lasciati alle spalle, definitivamente, sono solo le penalizzazioni e i processi, ma sembra che le scorie e i fantasmi della scorsa stagione non siano andati via. La fiducia e l'ottimismo dovrebbero arrivare dai segnali di novità di Giuntoli, Manna e dello stesso Calvo, di voler tagliare i ponti con il recente passato, facendo fuori i malumori di spogliatoio provocati da Bonucci e Cuadrado, sostituiti da Weah e Huijsen che, però, al momento non sono certezze ma speranze. Inoltre, giocare una volta a settimana potrà incedere sull'avere meno infortuni: vera piaga delle ultime Juventus.
-Tornando alla gara di domenica pomeriggio contro il Bologna, ha fatto discutere la direzione di gara dell'arbitro Di Bello e degli assistenti Var, in merito al contatto, in area, di Iling-Junior su Ndoye, senza dimenticare, però, la precedente spinta, sempre in area, di Moro ai danni di Chiesa. Insomma, in una panoramica complessiva, del match, pensi che il direttore di gara abbia influito sul risultato finale?. E secondo te, credi che andrebbe migliorata la comunicazione fra arbitri e Var?.
Purtroppo, ai posteri, verrà tramandata la storiella che contro il Bologna, la Juve, sia stata favorita dall'arbitro. E' alquanto surreale dopo essersi visti negare 2 rigori ed un gol comunque discutibili, ma tutto ciò è una narrazione figlia del lassismo della stessa Juventus che non ha ancora capito che i tempi sono cambiati e che fare la "Signora" non porti, più, nessun vantaggio mediatico. Il famoso stile Juve non ha più senso di esistere, soprattutto dopo gli errori madornali subiti. Siamo solo alla seconda giornata ed il timore che la Juve possa tornare, ha già spinto la narrazione giornalistica ad una pressione tale da far sospendere arbitro e Var, mentre l'anno scorso, con l'errore più incredibile nella storia della tecnologia applicata al calcio, contro la Salernitana, tutto passò in cavalleria. Di questo passo, gli arbitri, si convinceranno – se già non lo siano – che fischiare contro la Juve non provochi conseguenze, mentre ogni decisione a favore possa metterli alla berlina.
-Poco più di 24 ore alla chiusura del calciomercato. In base al mantra snocciolato da Cristiano Giuntoli, in sede di presentazione, ossia di mantenere inalterata la competitività, senza tralasciare la sostenibilità, cosa ti aspettavi?. Ritieni che il non aver smantellato la rosa dalle sue pedine più preziose, a cui aggiungere Weah e Cambiaso, possa rappresentare un modus operandi convincente al fine di mirare ad uno dei primi 4 posti?.
Ho la sensazione che più che essere stati abili nel trattenere Chiesa, Vlahovic, Bremer e Szczesny, non ci sia stata la possibilità di cederli per mancanza di acquirenti, alle cifre richieste. Chiesa aveva una buona offerta dall'Aston Villa, ma non era consona per la Juve, e lo stesso Vlahovic non è mai stato valutato 80 milioni dal Chelsea, per portare ad uno scambio con Lukaku e 40 milioni. Diciamocelo francamente: erano tutti in vendita con un'offerta consona, ma non è mai arrivata nemmeno da un mercato fuori controllo come quello arabo. Certo, meglio Chiesa-Vlahovic che Berardi-Lukaku, ma a mio avviso la squadra aveva bisogno di qualcos'altro al posto di Alex Sandro e di un regista che dettasse i tempi, cosa che Locatelli non può fare. Non ho capito, poi, il riscatto di Milik. Rischiamo di avere 3 punte per un solo posto ed una sola competizione. Ritengo la rosa più debole dell'anno scorso, anche se più giovane. Voglio sperare che il lavoro di Giuntoli possa portare frutti il prossimo anno, qualora entrassimo nelle prime 4. Ma se ciò non accadesse, sarebbe un vero e proprio fallimento sportivo e gestionale, considerando anche il livello dei nostro competitors per il quarto posto, ovvero Atalanta, Roma e Lazio. Veniamo da anni difficili in cui, purtroppo, dobbiamo accettare il ridimensionamento della nostra amata Juve, dopo 10 anni di dominio assoluto. Abbiamo dilapidato, in 4 anni, un vantaggio immenso, sbagliando tutto ciò che ci fosse da sbagliare. Bisogna invertire la rotta, recuperando lo svantaggio e commettendo meno errori possibili. Il problema è che non si vede una luce o una guida in grado di portarci fuori da questo tunnel, come fecero, in passato, Agnelli, Conte e Marotta.
Lorenzo Cristallo