“PARATUTTO”

31.01.2023

Nel Napoli del bomber Osimhen, nel Napoli del genio di Kvaratskhelia, nel Napoli di un collettivo impareggiabile, brilla una stella.

Una di quelle stelle che per luccicare abbiano bisogno di fiducia.

Quella fiducia che Spalletti gli abbia trasmesso, dopo una stagione - quella precedente - molto complicata, all'ombra di Ospina.

Una domenica disgraziata al Castellani di Empoli, ed un'estate trascorsa con la quasi certezza di andar via per far spazio a Keylor Navas.

Il costaricano, però, non raggiungerà mai la città del Vesuvio, ed allora fra i pali resta Alex Meret.

Lui sa che dovrà andare oltre i suoi limiti.

Lui sa che per lasciare un segno nella passionale Napoli, dovrà dimostrare di meritare i galloni da numero 1 - inteso come portiere - di una squadra affamata di titoli.

Ed allora lascia alle spalle le incertezze e le eccessive pressioni del passato, si dimentica dell'etichetta di predestinato, che il più delle volte giochi un ruolo funesto, e difende la porta azzurra come meglio non potrebbe.

Giunto nella città di Partenope nel 2018, è questa la stagione della definitiva consacrazione.

La stagione che potrebbe fregiarlo del titolo di campione d'Italia, lui che campione d'Europa, con la Nazionale azzurra, lo sia già.

Ma in quel caso, il suo ruolo fu da comprimario. Terza scelta, alle spalle di due "mostri sacri" come Donnarumma e Sirigu.

Lo stesso Sirigu, però, che qualche giorno fa abbia lasciato Napoli per approdare a Firenze, chiuso dalle prestazioni gigantesche di un Meret star indiscussa.

15 gol subiti, 20 presenze in campionato e 6 in Champions League.

Un rinnovo di contratto da ridiscutere, con scadenza nel 2024.

Ma oltre ciò, vi sia molto della crescita umana, personale e professionale, di un atleta messo spalle al muro.

Da indesiderato, da sicuro partente, ad estremo difensore capace di opporsi agli attacchi avversari.

Pochi interventi nel corso della gare, ma sempre decisivi.

Contro la Roma, poi, una serie di parate che abbiano permesso agli azzurri di centrare il diciassettesimo squillo in campionato.

Il Napoli che viaggia forte, il Napoli dai numeri impressionanti, il Napoli dal ritmo tambureggiante, ha il suo custode.

Quello silenzioso, dal viso da ragazzo perbene, motivato e desideroso di imporsi.

Quell'Alex Meret che ha respinto scetticismo, pregiudizi e venti di cessione.

Quell'Alex Meret che ha dimostrato che la società abbia fatto bene a puntare su di lui.

Quell'Alex Meret pronto a cucirsi addosso un altro titolo nobiliare, dopo quello di campione d'Europa.

Respirare fiducia, crederci sempre, scrollarsi di dosso ansie, paure e incertezze: il mantra che abbia condotto Alex Meret ad essere intoccabile, in una squadra di successo.

Lorenzo Cristallo

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