“PARADOSSO GRIGIOROSSO”

Difficile da spiegare.
Sorprese di un calcio che, a volte, regala storie inattese.
Come quella della Cremonese.
Squadra ultima in classifica in serie A, con un solo successo ottenuto dopo 27 giornate, peggior difesa del campionato con ben 49 gol al passivo e secondo attacco meno prolifico del torneo – assieme a quello dell'Hellas Verona – con appena 22 centri realizzati. Solo la Sampdoria abbia fatto peggio con 16 gol all'attivo.
Tutto questo, frutto di una squadra giovane, per molti aspetti acerba al fine di affrontare il massimo campionato con la zavorra di quei 26 anni lontano dal palcoscenico della A, che di certo non abbiano contribuito, positivamente, affinché la Cremonese potesse giocarsi, a pieno, tutte le chance a disposizione per centrare la salvezza.
Per carità, la matematica non condanna, ancora, la formazione grigiorossa, e Davide Ballardini, ne siamo certi, non vorrà lasciare nulla di intentato, a partire dalla gara di domani pomeriggio, allo Zini, al cospetto dell'Atalanta, in uno dei tanti derby lombardi andati in scena in questa stagione, eppure il paradosso è dietro l'angolo.
Perché se in A, la Cremo stenti e faccia fatica, discorso, completamente, diverso in Coppa Italia.
Dopo aver estromesso Ternana e Modena, i grigiorossi siano riusciti nell'impresa – nella titanica impresa – di eliminare il Napoli tritatutto, al Maradona, per poi imporsi al cospetto della Roma, all'Olimpico.
Risultati prestigiosi e inattesi per la classica squadra, descritta come vittima sacrificale di turno.
Ed invece, con tenacia, caparbietà, coraggio, sfrontatezza, e perché no, un pizzico di fortuna, i lombardi abbiano conquistato un palcoscenico imprevisto, vale a dire quello della doppia semifinale.
Semifinale di andata e ritorno, che andrà in scena nei giorni 5 e 27 aprile, per provare a spingersi oltre le Colonne d'Ercole dell'immaginazione.
Fra la finale di Roma e quel che sarebbe un evento, quasi, irripetibile, vi è la Fiorentina di Vincenzo Italiano da mettere in un angolo.
Impresa complicata, soprattutto perché, i grigiorossi si opporranno ad un avversario in salute, in corsa su ogni fronte, consapevole delle proprie qualità e dalla chiara identità di gioco.
In campionato, poi, nei due precedenti di questa stagione, entrambe le volte la Viola abbia avuto la meglio.
Ed allora, sia consigliabile non lasciarsi trasportare dalla fantasia.
Piedi a terra e tanta umiltà, anche se i toscani non dovranno, affatto, sottovalutare quest'underdog capace di rispedire a casa, corazzate del calibro di Napoli e Roma.
Paradossi di una stagione assai particolare, quindi.
Una stagione che, probabilmente, si concluderà con un mesto ritorno in B, ma che in Coppa Italia avrà ancora qualcosa di importante da decretare.
Dare forma ad un sogno ardito, con la spigliatezza di chi non abbia gravose responsabilità sulle proprie spalle.
Lorenzo Cristallo