“NON E’ LA COPPA ITALIA”

05.02.2023

C'è una Cremonese di coppa ed una di campionato.

Quella di coppa fa parlare di sé, dopo l'approdo in semifinale a distanza di 36 anni dall'ultima volta.

Cremonese che estromette Ternana, Modena, ma soprattutto - udite, udite - Napoli e Roma, entrambe affrontate in trasferta.

Ancora vive le immagini di un mercoledì - quello scorso - in cui i grigiorossi espugnino l'Olimpico, gettando nello sconforto Mourinho e la sua truppa, quest'ultimi consapevoli - forse, troppo - di poter avanzare con facilità.

E poi c'è la Cremonese di campionato.

Quella che dopo 21 giornate non abbia, ancora, vinto.

Quella dagli appena 8 pareggi e dalle 13 sconfitte.

La Cremonese dal penultimo attacco - con 15 gol a referto - e dalla difesa più trafitta - con 37 reti sul groppone -.

Anche ieri un ko, stavolta con il Lecce, nel contesto di uno Zini, gradualmente, ammutolitosi.

Stavolta la sconfitta è pesante, forse deleteria.

Dopo un primo tempo in cui nessuna delle due squadre abbia impresso particolare vivacità, nella ripresa salgono in cattedra i salentini, che nel giro di 11 minuti ( dal 58' al 69'), schiantano i padroni di casa attraverso una zuccata, irresistibile, di Baschirotto - al suo terzo centro in campionato - ed una magia di Strefezza - al gol numero 7 -.

Per il resto, scarsa reazione da parte dei lombardi, mentre i giallorossi flirtano con il tris, con Banda, ottimamente murato da Carnesecchi.

Questa sconfitta rischi di pregiudicare, e non poco, il cammino della Cremonese in serie A.

La truppa di Ballardini resta impelagata all'ultimo posto con 8 punti all'attivo, distante 10 lunghezze dallo Spezia quartultimo.

Per il Lecce, invece, solo applausi.

Dopo 4 turni senza vittorie, la squadra guidata da Marco Baroni si impone, con merito e autorevolezza, allo Zini, sfoderano l'atteggiamento propositivo ed offensivo che, sin qui, le abbia permesso di ricevere elogi ed apprezzamenti dalla critica.

Salentini che balzano a quota 23, a braccetto con Sassuolo e Juventus, potendosi guardare le spalle con notevole sicurezza.

Note di merito per tutti, ma in particolar modo per gli artefici di questo successo.

Per quel Federico Baschirotto: umiltà, spirito di sacrificio e fisico da granatiere al servizio dei pugliesi.

Ed infine per quel Gabriel Strefezza: brasiliano dal piede vellutato, da molti paragonato alla Joya, Dybala.

Il Lecce,quindi, torna a casa con un carico di autostima.

La Cremonese, invece, si lecca le ferite, immersa in un'inusuale dicotomia fra le notti di Coppa Italia e gli amari pomeriggi di campionato.

Lorenzo Cristallo 

Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia