“NESSUN DRAMMA”

Il day after del Maradona, spinge a delle considerazioni alquanto semplici.
Due sconfitte dopo 25 giornate. Nessun dramma, nulla che possa cancellare la striscia, sino a ieri, di 19 successi nelle ultime 20 gare disputate.
Due ko, quindi, 2 pari, e 21 trionfi, per una squadra saldamente al comando della classifica, che, in attesa delle gare di quest'oggi e domani, sia a +17 dalla Lazio e a +18 da Inter e Milan.
L'attacco ha messo a referto 58 gol, mentre la difesa è, comunque, la migliore del campionato con appena 16 centri al passivo.
Nulla di preoccupante, quindi.
Anche nelle migliori famiglie un piatto cade a terra e si frantuma.
Tuttavia, come più volte predicato da Luciano Spalletti, guai ad abbassare l'attenzione.
Guai a sollevare le mani dal volante, esultando assieme ai tifosi.
Restano 13 partite al termine del campionato, e vedersi sfuggire il tricolore appare fantasia ardita, eppure sarebbe un peccato mortale, dissipare, in maniera sconsiderata, l'ampio vantaggio, sin qui, meritatamente, maturato.
La Lazio si è opposta al Napoli, chiudendo le fonti di gioco della squadra partenopea, occupando bene gli spazi e ergendo barricate di fronte ad un Osimhen e Kvaratskhelia non apparsi nella loro serata migliore.
Così, come, non siano stati all'altezza del loro rendimento standard, i tre della metà campo, vale a dire gli inossidabili, Anguissa, Lobotka e Zielinski.
Ed allora, applausi scroscianti per i biancocelesti, ma nessun processo alla truppa di Spalletti.
Il Napoli continuerà a lavorare a testa bassa, anzi, dopo il ko di ieri, la compagine azzurra sarà ancor più consapevole che nulla vada tralasciato, sino a che la matematica non assegni lo scudetto alla squadra che stia dominando, in maniera incontrastata, il campionato.
E poi, il ceffone ricevuto ieri, farà da monito per la Champions, in vista della gara di ritorno, valevole per gli ottavi di finale, contro l'Eintracht Francoforte.
Lo 0-2 ottenuto nel match d'andata, non dovrà anestetizzare gli azzurri, i quali dovranno infierire sui tedeschi per garantirsi lo storico accesso ai quarti.
Attenzione alta e concentrazione ai massimi termini.
Oltre ad un velocità di gioco e di pensiero che possa consentire agli azzurri di prevalere sugli avversari.
Ogni tanto cadere è salutare.
Aiuta ad alimentare il sacro fuoco dell'umiltà, per poi ripartire con la rabbia necessaria, quella rabbia giusta che spesso chi si senta eccessivamente bello e coccolato, non riesca a nutrire.
Lorenzo Cristallo