“ ‘NA JURNATA ‘E SOLE”

Napoli leggiadra.
Napoli baciata e accarezzata dai raggi del sole.
L'eco della festa, degli abbracci, delle lacrime.
Napoli poetica.
Uno scudetto che sa di poesia.
Romanzo scritto in 33 puntate, quante siano le giornate di campionato in cui aver raggiunto l'obiettivo.
O forse quello che poi, gradualmente, sia diventato l'obiettivo.
Sino ad arrivare a ieri, all'ultimo capitolo.
Il gol del solito Osimhen, il pareggio ad Udine e la festa ovunque.
A Napoli, in Friuli, ovunque.
Anche all'estero, dove partenopei – e non – abbiano manifestato la propria fede, il proprio spiccato senso di appartenenza.
Ed allora Napoli, baciata dal sole, in questo venerdì di maggio, si è risvegliata con una nuova creatura che giri per la città.
Lo scudetto. Il terzo figlio a distanza di 33 anni dall'ultimo.
Spalletti, Osimhen, Kvara, Kim: protagonisti di una storia incancellabile.
Una Napoli sorridente, unita più che mai.
Un atto di fede verso la propria squadra.
Un atto di fede verso i propri colori.
Città azzurra, cielo azzurro.
Tutto così bello.
Tutto così appropriato per una città ambiziosa, che miri in grande.
In ogni contesto, nonostante tutto.
Nonostante una raffigurazione infarcita da stucchevoli stereotipi.
Ma adesso è solo tempo di festeggiare.
Di festeggiare oggi, domani, domenica e sino al 4 giugno, quando vi sarà l'incoronazione ufficiale e il giro in pullman della squadra.
Ci saranno concerti, musica, altri fuochi d'artificio ed altre sbandierate calorose, per ribadire la conquista di un titolo.
Un titolo ambito, prestigioso e solo all'inizio, inatteso.
Splende il sole su Napoli.
Napoli riscaldata, entusiasta, orgogliosa, fiera, sorridente e finalmente rilassata.
Festeggia, si stropiccia gli occhi e si rifila un pizzico alle guance.
Non è un sogno, bensì è la concretizzazione di un sogno.
Benedetti da Maradona e spinti dagli eroi del nuovo millennio.
Personaggi che resteranno indimenticabili in una città che non smarrisce la memoria.
Specie oggi, in una favolosa jurnata 'e sole.
Lorenzo Cristallo