“MILANO ES MI CASA”

26.12.2022

Stanotte a Milano.

Offerta televisiva, sopraffina, della Rai, che ci ha accompagnato fra le meraviglia del capoluogo lombardo, attraverso il sapere sconfinato di Alberto Angela.

Luoghi esclusivi che trasudano di arte e cultura.

Ma Milano è anche sport, soprattutto calcio.

Lo stadio Giuseppe Meazza, Milan e Inter, colori di una città che vive di pallone in maniera spasmodica.

Accesa rivalità, ambizioni illustri ed un campione che ha indossato entrambe le maglie.

Zlatan Ibrahimovic.

Sotto un cielo stellato, ed un freddo pungente, con il manto erboso riscaldato dalle luci al neon, si consuma una passeggiata fra il campione svedese e Alberto Angela.

Domande sulla sua carriera, sul perché scegliere Milano come seconda patria, dopo aver girovagato, in lungo e largo, fra Amsterdam, Torino, Barcellona e finanche Los Angeles.

L'affetto sconfinato dei suoi tifosi, il desiderio di abbracciare tutti, dopo ogni gol, a margine dell'ennesima prodezza.

Cineteca sconfinata di magie griffate Ibra.

Ed allora Zlatan, più di chiunque altro, ha spiegato quanto sia importante, per lui, Milano.

Milano intesa come città in cui vivere.

Milano intesa come centro nevralgico della sua carriera sfavillante, che si approssima al tramonto.

Al tramonto, ma non prima di aver tratteggiato gli ultimi acuti.

Acuti attraverso prestazioni sontuose ed altri titoli da vincere.

Nell'ultimo scudetto rossonero è stato il protagonista assoluto.

Se non sul campo, ma certamente fuori dal rettangolo verde, motivando e sostenendo i suoi giovani compagni.

Lui, Zlatan, così carismatico, così leader indiscusso.

Ibra ha affermato che una volta dismessi gli abiti da calciatore, resterà a vivere all'ombra della Madonnina, rimarcando il suo amore a prima vista con la città.

E poi ha svelato che per trovare le giuste motivazioni, per poi esultare ad ogni gol, individui nel volto e nell'espressione di un tifoso presente allo stadio, quel sentimento che lo spinga ad accelerare, dando il massimo, senza tirarsi indietro.

Insomma, sul prato del Meazza, in una Milano notturna, intima, stranamente e insolitamente silenziosa, si è consumata una passeggiata ricca di aneddoti ed emozioni, fra due giganti.

Il gigante sul campo, nel mondo del calcio, un gigante insormontabile dal nome Zlatan Ibrahimovic.

Ed un gigante del sapere, della divulgazione, della ricerca, vale a dire Alberto Angela.

Stanotte a Milano, in una Milano che custodisce storia, passato, presente e futuro di una città, laboratorio e germoglio di idee e innovazioni.

Mentre Ibra predica il suo amore, il suo desiderio di restare lì, ma non prima di aver deliziato la sua immensa platea, attraverso gli ultimi gioielli che appartengono allo scrigno di un campione senza età.

Lorenzo Cristallo 

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