“MARCHIO ARGENTINO”

14.03.2023

Argentina e Juventus, un binomio che continua a decollare.

Da Sivori a Cesarini, irrompendo sino a Dybala, Higuain, Di Maria ed ora Soulé.

Piano con i confronti, Matias compirà 20 anni il prossimo 15 aprile, e ha tanta strada da percorrere, ma il prologo è interessante.

Prologo di un ragazzo prodigioso, dalla tecnica importante.

Diamante grezzo che maturerà, ne siamo certi. Nel frattempo, in questa stagione assai particolare in casa Juve, Allegri faccia leva anche su di lui.

Su quel ragazzo, numero 30 alle spalle, che stia inanellando presenze in prima squadra, togliendosi, domenica, anche lo sfizio di un gol.

Il primo centro con addosso la maglia della prima squadra, in gara ufficiale.

Minuto 94 di Juve-Samp, colpo di testa di Vlahovic, respinto sulla traversa da Turk, e così irrompe Soulè che, anch'egli di testa, spedisce la sfera in fondo al sacco.

Rete del definitivo 4-2, successo dei bianconeri ai danni dei blucerchiati, e i punti in cascina, ora, sono 38, in attesa di conoscere l'esito finale sul -15 di penalizzazione.

Una zuccata, quindi, al caso "Plusvalenze", un'incornata contro tutte le congetture che stiano caratterizzando quest'annata all'ombra della Mole.

Soulé, nato a Mar de Plata, è nell'orbita bianconera dal 2021, ingaggiato dall'allora Juventus Under 23, ora divenuta Juventus Next Gen, militante nel campionato di serie C.

Buone performance, giocate sublimi, a tal punto che Max Allegri abbia messo gli occhi su di lui, specialmente nella scorsa stagione, quella in cui un argentino – Dybala – stesse per andare via ed un altro – Soulé- stesse per farsi conoscere al grande pubblico della serie A.

Nello scorso campionato appena 2 presenze, giusto il tempo di misurarsi in un'altra dimensione.

In questa, invece, 10 apparizioni in campionato, una in Coppa Italia e 4, sin qui, fra Champions ed Europa League.

Gol a referto, uno. Quello di due sere fa, per l'appunto.

La rete che ha permesso a Soulé di presentarsi davanti alle telecamere e di ringraziare la sua famiglia, di ringraziare Allegri e tutti coloro che gli abbiano concesso fiducia.

Al settimo cielo, Matias, forse, solo quest'oggi, avrà rielaborato quanto avvenuto domenica al cospetto della Samp.

Il primo squillo d'autore di una carriera che si preannunci di livello.

Giocatore che possiede estro, fantasia e visione di gioco.

Imprevedibile come molti suoi connazionali.

Ambizioso come coloro che siano coscienti delle proprie qualità.

Ed allora, in quest'ultima parte di stagione, in cui la Juve sarà in lizza sia in campionato, per quanto concerne la zona Champions, qualora i 15 punti sottratti dalla Corte Federale d'Appello dovessero far ritorno in casa bianconera, in semifinale di Coppa Italia e agli ottavi di Europa League, con l'intento di accedere ai quarti, ci sarà bisogno del suo estro. Dell'estro di un tanguero dal viso da bambino.

Occhi speranzosi e piedi fatati.

Il suo nome è Matias Soulé.

Il suo talento non è più mistero.

La sua voglia di emergere è forza acquisita per la Vecchia Signora.

Vecchia Signora solo di nome, in quanto, mai come adesso, punti a mettere in vetrina quella linea verde in grado di tratteggiare sentieri futuri su cui scommettere.

Lorenzo Cristallo

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