“MADE IN ITALY”

Che sia l'orgoglio a prevalere.
Che siano l'orgoglio e il senso di appartenenza.
Che sia una serata magica.
Una serata da tramandare alla storia.
Che sia calcio.
Calcio italiano, calcio fra due club italiani in ascesa.
Napoli-Milan, ed un trono per la semifinale.
Semifinale, poi, che potrebbe essere ulteriormente a marchio italiano, ma questo è un altro discorso.
Che siano magie.
Che sia battaglia agonistica.
Ma solo sul campo, però.
Napoli-Milan, secondo round a meno di una settimana dalla sfida di mercoledì scorso.
La sfida in cui, il diavolo ebbe fra le mani Pulcinella.
La sfida delle occasioni sprecate, da parte degli azzurri.
La sfida decisa dal gol di Bennacer.
La città partenopea freme.
Attende di incidere il suo nome fra le migliori 4 d'Europa.
C'è di nuovo Osimhen.
Osi, Kvara, Lobotka.
Mancheranno Kim e Anguissa, ma Napoli ha voglia di fare festa.
Festa per lo scudetto, e festa, altresì, per quella coppa ambita, prestigiosa, innominabile.
Chissà se la scaramanzia, anche in Champions, si farà da parte.
Nel frattempo è pace fra il Presidente De Laurentiis e i capi ultras.
Tregua?. O secondo matrimonio?.
E poi c'è il Milan.
Diavolo che vuol tornare a fare la storia.
Diavolo, di nuovo diavolo, in Europa.
In quell'Europa dei grandi, dei giganti.
Nell'Europa in cui il Milan si issò sul trono più alto per ben 7 volte.
Piccoli interrogativi su Giroud, mentre per il resto tutto confermato.
4-2-3-1 con gli interpreti scudettati.
Come a sconfessare un mercato estivo mal riuscito.
Spalletti contro Pioli.
Made in Italy a confronto.
Diversi dal punto di vista delle idee tattiche.
Agli antipodi nella comunicazione.
Eppure uniti in un intento, quello di condurre le proprie squadre oltre le Colonne d'Ercole imposte dal presente.
Gli azzurri per spingersi laddove abbiano mai osato.
I rossoneri per tornare a competere per un obiettivo che caratterizzò gli anni precedenti del club.
Tutto questo, quindi, all'insegna del Made in Italy.
Sperando di poterne essere fieri.
Lorenzo Cristallo