“MA SI’, DAI…”
In fin dei conti è questa la riflessione: l'Inter avrà anche nel campionato il suo obiettivo principale, ma in questo girone di Champions rischia, veramente, di giungere terza?.
No, la risposta è no.
Ed allora dall'urna di Montecarlo, viene fuori un Inter che può ambire all'approdo agli ottavi, tenendo conto, ovviamente, di tutte le insidie del caso.
Benfica, Salisburgo e Real Sociedad: avversarie di buon livello, avversarie scorbutiche specialmente se affrontate fra le proprie mura amiche.
Eppure le "aquile rosse" siano state trafitte dai nerazzurri, nella passata edizione della Champions, nei quarti di finale.
Formazione pericolosa, arcigna ma vulnerabile.
Così come il Salisburgo.
Spesso sontuosa in terra austriaca, molto più fragile lontano dalle proprie mura amiche.
Per informazioni chiedere al Milan che al Meazza fece un sol boccone della squadra, attualmente, allenata da Gerhard Struber.
Ed infine la Real Sociedad.
Tra le compagini inserite in quarta fascia, assieme al Newcastle, era la squadra più temibile fra le cosiddette "Cenerentole".
Nello scorso anno, i baschi hanno affrontato la Roma, negli ottavi di finale di Europa League, e come detto sopra, scorbutici in terra spagnola, meno aggressivi se affrontati in trasferta.
Ed allora l'Inter può preventivare l'accesso agli ottavi.
Ed anzi, saranno proprio le avversarie ad aver timore della Beneamata.
Beneamata vice-campione d'Europa e Beneamata in testa nel nostro campionato, forte di un collettivo di qualità, dal respiro internazionale e spinta da un Lautaro Martinez, sempre più irrefrenabile e implacabile.
Ed allora: la formazione di Simone Inzaghi avrà anche nello scudetto, il mirino puntato, eppure ben figurare in Champions non sarà un dettaglio, bensì sarà il modo per testimoniare le ambizioni e la personalità di una compagine per nulla sazia, costantemente vogliosa di stupire e soprattutto di ribadire che la strepitosa cavalcata della passata edizione non sia stata figlia del caso o di combinazioni, pressoché, fortunate.
Parola al campo, ma altresì alle aspirazioni di un Inter cannibale.
Lorenzo Cristallo