“LEONE DAL CUORE D’ORO”

03.01.2023

Francesco Acerbi è soprannominato "Leone".

Leone, vuoi per il suo temperamento in campo, per la sua leadership ovunque abbia giocato.

Leone in quanto combattente nella vita. La malattia superata attraverso l'imprescindibilità della medicina, ma, altresì, attraverso il suo spirito indomito e la fede.

Aspetti a cui Francesco Acerbi abbia dato rilievo proprio in quella stagione della sua vita, dopo un inizio di carriera, da calciatore, non propriamente esemplare.

Il 19 dicembre scorso, purtroppo, la cronaca nazionale ha dato, inevitabilmente, risalto ad una notizia triste e sconvolgente.

Un bimbo di 6 anni, di Ventimiglia, selvaggiamente picchiato dal compagno della nonna.

Il bambino è tuttora ricoverato presso l'Ospedale Gaslini di Genova, e a quanto pare, le sue condizioni di salute, gradualmente, stiano migliorando.

Un fatto, anzi, un fattaccio di cronaca, che metta in evidenza la deriva morale di una società allo sbando, in cui, molto spesso, il "mostro" si nasconda dentro le mura di casa. In questa circostanza, fra le mura della casa della nonna di quel bambino.

Bambino che, come svelato dal papà, sia appassionato di calcio - alla stregua dei suo coetanei - e tifi Inter.

Ed allora,alcuni giorni fa, attraverso un video, divenuto, successivamente, virale, Francesco Acerbi ha voluto lanciare un messaggio di solidarietà verso il piccolo bimbo, vittima di un'atroce e ingiustificata violenza, aggiungendo, poi, un invito speciale.

"Ciao, ho saputo dell'accaduto, sono veramente di ghiaccio e stupito per quello che è successo. Mi spiace molto, sono cose che non devono capitare. So che sei un grande tifoso dell'Inter. Ti chiediamo di non mollare, di avere grande forza e coraggio e so che ce l'hai davvero. Ti invito allo stadio, ti faccio conoscere tutti i giocatori se vuoi, quindi riprenditi. Ti aspettiamo, ti mando un grande abbraccio di cuore, come se fossi mio figlio. L'Inter è con te. Quando sarai guarito, conoscerai tutti i giocatori. Forza, San Siro ti aspetta".

Un invito, quindi, una mano tesa ed un gran cuore che batte verso un piccolo tifoso.

Un bambino come tanti altri, che, però, rispetto a molti altri, abbia vissuto sulla propria pelle la nefandezza della violenza, perpetrata da un uomo meritevole di disgusto e disprezzo.

La Giustizia farà il suo corso e comminerà la giusta sanzione al soggetto, reo di un atto deprecabile.

Al bambino, tanto amore e tanta vicinanza, in un momento assai delicato della sua giovine esistenza.

Ad Acerbi, invece, sconfinata ammirazione per un atleta, un campione, ma soprattutto per un uomo capace di parlare al cuore della gente.

In questo caso di un bimbo, di un suo tifoso, che, probabilmente, molto presto, coronerà un sogno nel cassetto, ossia quello di stringere a sé quei calciatori che gli permettano di gioire e festeggiare, come tutti i bambini meritino di fare.

Ovunque e da qualunque latitudine.

Lorenzo Cristallo 

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