“LA PORTI UNA COPPA A FIRENZE”

Si respira aria di vigilia, aria d'attesa.
Otto maxischermi installati per la città, in quella che sarà la prima di due notti viola.
Una primavera che tardi ad arrivare, ma che ora presenti il conto.
Il conto di due finali. Il conto di due ghiotte opportunità all'orizzonte.
Si parte domani sera, con la finale di Coppa Italia.
Fiorentina-Inter, e la possibilità di riportare la coppa nazionale sulle rive dell'Arno a 22 anni di distanza dall'ultima volta.
Un'idea suggestiva e praticabile, seppur gli avversari siano i detentori del titolo, i vincitori dell'ultima Supercoppa Italiana e soprattutto i finalisti di Champions.
La truppa di Italiano, però, non ha nulla da temere.
Il cammino in Conference League è una garanzia, e con esso il successo di Basilea. Esempio di personalità, grinta, maturità e organizzazione, che appartenga a pochi.
Così come sia stato impeccabile il percorso nella coppa nazionale.
Sampdoria eliminata agli ottavi, Torino fatto fuori ai quarti e in semifinale nessuno sconto alla sorprendente Cremonese.
0-2 allo Zini, 0-0 al Franchi, contro un avversario, sì, retrocesso in B, ma capace di eliminare dalla Coppa Italia, il Napoli e la Roma – e ripeto: il Napoli e la Roma -.
Adesso si è di fronte all'atto conclusivo, il primo, nel contesto di un'annata che potrebbe regalare un gioiello o forse due.
Due coppe per tornare a far luccicare una bacheca vuota da tanti anni.
Due coppe per dare lustro alle ambizioni del patron Commisso, e ad una società in ascesa e dall'appeal internazionale.
Nel frattempo Firenze conta le ore che restino al big match di domani.
Otto maxischermi sparsi per la città, un Viola Park in costruzione, e il viola a dominare la culla dell'arte e della lingua italiana.
Trionfare in Coppa Italia sarebbe una sublimazione.
La sublimazione per il lavoro svolto da Vincenzo Italiano, allenatore capace di donare un'anima e un'identità chiara ai suoi ragazzi.
Ragazzi come Cabral, Nico Gonzalez, Barak, in grado di spargere terrore sia in Italia che in giro per l'Europa.
Per informazioni chiedere al Braga, al Sivasspor, al Lech Poznan e al Basilea.
Domani sera, troveranno il Toro Lautaro, Dzeko, Barella, Calhanoglu e un Simone Inzaghi re di coppe.
Eppure la Viola non avrà timore.
Conscia di essersi meritata questa finale e di poter centrare un double in grado di infiammare una città a digiuno da tanto. Forse da troppo.
Ed allora si fischietta per ingannare le ore da trascorrere in attesa del grande evento.
In attesa della finale dell'Olimpico, chiedendo alla Viola se sia possibile che "la porti una coppa a Firenze".
Regalo gradito in una primavera che sboccia.
Lorenzo Cristallo