“LA STORIA SIAMO NOI”

E' un Napoli da leggenda.
Ancora 48 ore, e poco più, e gli azzurri potranno compiere un piccolo passo in avanti nella propria storia.
Che poi così piccolo non sia.
Quarti di finale di Champions League. Azzurri fra le migliori 8 squadre d'Europa.
Per nulla consuetudine all'ombra del Vesuvio.
Un unicum, griffato Spalletti, Osimhen, Kvaratskhelia, e tutti i componenti di un club e di una squadra irrefrenabile.
Tra la storia futura e il passato, vi è un Eintracht Francoforte da rispedire a casa.
Da rispedire in Germania, facendo leva sull'urlo del Maradona, sulla spinta propulsiva del popolo partenopeo e sulle qualità sopraffine di una formazione d'alto rango.
In campionato, numeri impressionanti.
Primo a posto, +18 dall'Inter seconda, a 12 giornate dal termine.
Miglior attacco con 60 reti realizzate, difesa di ferro con appena 16 subite e poi la rete di Kvara, nell'ultimo match contro l'Atalanta.
Genialità, potenza, fantasia, estro, imprevedibilità, coraggio: tutto elevato all'ennesima potenza.
Sigillo di un campione.
Marchio di fabbrica di un giocatore capace di riscrivere le gerarchie del calcio continentale.
In Champions, poi, Napoli con all'attivo 6 vittorie su 7 sfide disputate.
Ininfluente il ko di Anfield.
Azzurri più forti del Liverpool, dell'Ajax, dei Rangers ed ora anche dell'Eintracht.
Nella gara d'andata, alla Deutsche Bank Park, manifesto della Grande Bellezza da parte della squadra allenata da Luciano Spalletti.
Dominio assoluto, un rigore sbagliato, due gol a referto, tutti ampiamente sopra la sufficienza, ed ora con un piede e mezzo al turno successivo.
Ma guai ad abbassare l'attenzione.
La storia verrà riscritta solo alle 22:50, circa, di mercoledì 15 marzo.
Solo dopo il triplice fischio finale.
Prima di allora, occorrerà la stessa rabbia, la stessa furia agonistica, e la stessa organizzazione di gioco, proposti da agosto, sin qui.
Spalletti non dovrà fare a meno di Meret, così come di Kim.
In avanti sono da valutare le condizioni di Lozano, mentre Osi e Kvara siano pronti a trafiggere la retroguardia dell'Eintracht, formazione sesta in Bundesliga.
Tedeschi privi del loro uomo migliore, ossia Kolo Muani.
Napoli, invece, con tutte le sue pedine pregiate.
Ed allora la storia si accinge ad essere riscritta.
Fra poco più di 48 ore, al Maradona, in una notte di metà marzo.
Una notte in cui convincersi che, dopo le mani sullo scudetto, ambire ad arrivare fino in fondo nella nobile e prestigiosa Champions, sia molto più di un sogno, per l'appunto, cullato in una notte di metà marzo.
Lorenzo Cristallo