“LA GRANDE EUROPA”

La grande Europa è quella scrutata dall'Atalanta.
Da dietro l'angolo, senza ostentare, senza, neanche, palesare uno spiccato interesse.
Il low profile di Gasperini, la consapevolezza di possedere qualcosa in meno, in termini qualitativi, rispetto alle altre, e la necessità di non sfoggiare proclami di cui, successivamente, pentirsi.
Eppure la Dea è lì, a tre punti – o a tre passi – dal quarto posto occupato dal Milan.
Tre ko ed un pareggio, prima che i bergamaschi tornassero a vincere contro l'Empoli, nell'ultimo turno prima della sosta.
Oggi, trasferta tutta lombarda, in casa della Cremonese.
Ultimo precedente in A, a Cremona, nel 1995, quando l'allora squadra di Mondonico si impose su quella di Gigi Simoni – entrambi allenatori, oggi compianti – per 0-2, grazie alle reti di Perovic e Morfeo.
All'andata, invece, al Gewiss Stadium, terminò in parità. Un 1-1 che mandò su tutte le furie Gasperini, mentre fece sorridere l'allora tecnico dei grigiorossi, Alvini.
Sembra passato un secolo.
La Cremo, dopo 27 giornate, è ultima in classifica, ha cambiato guida tecnica, con l'avvento di Ballardini, ma, all'orizzonte, ammira una suggestiva ed affascinante semifinale di Coppa Italia, al cospetto della Fiorentina.
Gli orobici, invece, dovranno gestire un solo impegno a settimana, tentando di non lasciare punti per strada in queste ultime 11 giornate.
Giornate da vivere tutte d'un fiato, facendo leva sui propri uomini migliori.
A partire da Rasmus Hojlund, golden boy del calcio europeo.
Dopo la tripletta rifilata alla Finlandia e la doppietta inflitta al Kazakistan, con addosso la maglia della Nazionale danese, il ventenne nato a Copenaghen, è pronto a mettere a ferro e a fuoco, anche la retroguardia dei grigiorossi.
Hojlund, e non solo.
Lookman, Boga, senza dimenticare Duvan Zapata e Luis Muriel, entrambi desiderosi di dare una svolta ad una stagione, sin qui, avarissima di soddisfazioni.
Una rete a testa per i due Cafeteros. Troppo poco per chi era abituato a spedire in ambasce i difensori avversari.
Ed allora, in uno Zini che si tingerà, altresì, di nerazzurro, la Dea proverà a dare seguito al successo ottenuto, due settimane fa, contro l'Empoli, agganciando, per qualche ora, il Milan, al quarto posto.
Tornare in Europa, dopo un anno d'assenza, rappresenti una prerogativa per la società di Antonio Percassi.
Bisognerà, però, capire di quale tipo di Europa si tratti.
Se sarà la Conference – poco appetitosa -, l'Europa League, oppure la prestigiosa Champions.
Teatro di battaglia, già noto alla truppa del Gasp.
Teatro di battaglia che vide l'Atalanta issarsi sino ai quarti di finale, nell'inedita edizione del 2020, condizionata dalla pandemia.
Teatro di battaglia che vide l'Atalanta esser accostata ad una spiacevole visita dal dentista, così, come, sentenziò il sommo, Pep Guardiola.
Nel frattempo, low profile e zero proclami, ma da Cremona prenderà il via la missione Europa.
Lorenzo Cristallo