“LA CARICA DEL SAN NICOLA”

27.12.2022

48.877: il numero di spettatori che ieri sera, 26 dicembre, hanno assistito alla gara di campionato fra Bari e Genoa.

Sfida di cartello, sfida suggestiva nel succulente piatto della diciannovesima giornata del campionato cadetto, nel dì di Santo Stefano.

Bari-Genoa, un confronto che fa tornare alla memoria sfide di inizio anni '90.

I pugliesi che esultavano ai gol di Guerrero, Protti e Tovalieri, opposti al Grifone, in cui giganteggiavano le effigi di Skuhravy e Aguilera.

Racconti di un calcio di un'altra epoca.

Racconti di un calcio italiano sulla cresta dell'onda.

Eppure, in questa stagione, la serie B non appare, solamente, un suggestivo laboratorio per il calcio che verrà, piuttosto appare palcoscenico di prestigio per nomi altisonanti.

In panchina annoveriamo campioni del mondo illustri, quali Grosso, Filippo Inzaghi, Gilardino, Fabio Cannavaro e Daniele De Rossi.

Ironia, poi, della sorte, i primi tre citati, nel seguente ordine, occupino i primi tre posti della classifica.

Al giro di boa - in attesa che il 14 gennaio si sollevi il sipario sul torneo di B -, sono Frosinone, Reggina e Genoa a comandare la classifica.

Al quarto posto, poi, il Bari e a seguire Pisa, Parma e il sorprendente Sudtirol.

Ieri sera, nell'avveniristico San Nicola, è stato il Grifone a trionfare, battendo, per 1-2, i padroni di casa.

Al gol lampo di Puscas, ha risposto il marocchino Cheddira, fra i protagonisti nella sensazionale spedizione dei Leoni dell'Atlante in Qatar, per poi chiudere i giochi l'islandese Gudmundsson.

Tuttavia, nonostante la sconfitta rimediata, è la città di Bari a salire agli onori della cronaca.

48.877 spettatori, in una sera di fine dicembre, in una piazza importante nel calcio italiano, quale Bari.

Un numero che testimonia la voglia di gran calcio, misto al desiderio di rivivere i fasti del passato.

Un numero ampio, che simboleggia l'amore, l'affetto, la partecipazione, lo spirito di appartenenza, verso la squadra della propria città.

Città che meriti, senza dubbio, di appartenere nel novero delle 20 squadre di A.

Ecco perché il Bari di Luigi De Laurentiis navighi lì, nelle zone alte della graduatoria.

Gli anni della ricostruzione, gli anni della C, appaiono uno sbiadito ricordo.

Bari è tornata a ruggire, e con essa gli oltre 48.000 che ieri hanno dato vita ad un colpo d'occhio sensazionale, oserei dire epocale.

Perché la storia non si cancella e perché la fede rimane intatta, a prescindere dalle categorie.

Progetto ambizioso e uomini di valore, i galletti studiano da grandi, per tornare fra le grandi.

I 48.877 spettatori di ieri, non sono usciti ridimensionati, nonostante il ko casalingo.

Bari ci crede ed assume il ruolo di capofila fra tutte quelle città abituate a respirare gran calcio, scorrendo le pagine di un libro di storia in cui sia stata la serie A a dominare, pronta, però, a scriverne altre, per nuove e suggestive imprese, con davanti agli occhi, l'immagine di ieri, di un San Nicola debordante e incontenibile.

La notte del 26 dicembre, la notte dai cuori caldi per i galletti biancorossi.

Lorenzo Cristallo

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