“L’ULTIMA DANZA PRIMA DEL GRAN BALLO”

Domani a Torino, l'ultima tappa per quanto concerne il campionato.
Una qualificazione in Champions già in tasca e la voglia, perlomeno, di mantenere il terzo posto, provando, forse, a raggiungere il secondo, nel contesto di risultati che, a quel punto, non dipendano solo da lei.
Dalla Beneamata.
Inter di scena, nel pomeriggio di domani, dunque, all'Olimpico-Grande Torino, al fine di chiudere un campionato macchiato da 12 sconfitte, ma comunque impreziosito dal raggiungimento della qualificazione per la prossima Champions.
Nel frattempo, una Supercoppa italiana ed una Coppa Italia già in cassaforte, ed un parziale turnover, al cospetto dei granata, in attesa del grande evento.
Evento di cui si inizierà a parlare, insistentemente, a partire da domani sera, dal triplice fischio del match contro i granata.
Finale di Champions League, Ataturk Stadium di Istanbul, Manchester City-Inter.
Già detta così, comprendiamo la grandezza dell'evento.
Figuriamoci, poi, cosa potranno rappresentare i giorni e le ore che cadenzeranno un atto conclusivo, forse, inatteso per la compagine nerazzurra.
Beneamata che, dopo 13 anni, si ritrovi a duellare per la coppa più ambita e prestigiosa, ossia quella dalle grandi orecchie.
Beneamata protagonista in Europa di una cavalcata sontuosa e di personalità, capace di superare un girone in cui fosse stata inserita con i campioni di Germania del Bayern Monaco e coloro che sarebbero diventati tali, in Spagna, vale a dire il Barcellona.
A seguire Porto e Benfica eliminate, ed infine lo spauracchio Milan, affondato.
Ora non resti che il Man City.
Formazione allestita per trionfare.
Formazione costruita per fare il pieno, ovunque.
Pep Guardiola al timone di un gruppo di campioni, famelici e dalle stimmate vincenti.
Però.
Però, Simone Inzaghi, alias Re di coppe, non vorrà prestare il fianco ai Citizens.
A Torino farà rifiatare qualche pedina, a lui congeniale per Istanbul, e poi ci proverà.
Con ardore, con organizzazione, con intelligenza.
Come accaduto durante quel lungo tragitto iniziato nel settembre scorso.
Un cammino ad ostacoli, in cui la Beneamata si sia, sempre, saputa destreggiare.
Domani, forse, riposeranno sia Lukaku che Lautaro, come a fornire un indizio che possa essere la LuLa, l'arma da sfoderare nel Bosforo.
Tuttavia, dal fischio finale di domani, solleveremo il sipario su una settimana lunga, lunghissima.
Infarcita di tensioni, apprensioni, attesa e ansia.
L'ansia di poter assistere ad una serata indimenticabile.
Il sogno, l'auspicio, di poter mettere in ginocchio i favoriti, mostrando il volto rabbioso di chi sia etichettato come underdog.
Lorenzo Cristallo