“IL POMERIGGIO PIU’ LUNGO”

Cresce l'attesa nel pomeriggio più lungo, del lunedì più lungo.
Il lunedì interminabile per la Vecchia Signora.
Il lunedì di un 22 maggio che storicamente rappresentava una data di cui far vanto, nella storia della Vecchia Signora.
Segno dei tempi che passano.
Il 22 maggio 1996, Juve sul tetto d'Europa, per l'ultima volta nella sua storia.
22 maggio 2023, invece, lancette che scandiscono la distanza su quanto tempo manchi, prima che la Corte Federale d'Appello si pronunci sulla penalizzazione da infliggere alla Vecchia Signora, in merito al filone d'inchiesta riguardante il Caso Plusvalenze.
Il 20 gennaio scorso, vennero comminati 15 punti di penalità alla squadra allenata da Massimiliano Allegri.
Il 20 aprile, poi, i 15 punti in questione vennero restituiti, in attesa, però, che tale sanzione afflittiva venisse rimodulata.
Nel frattempo, la Juve si è issata sino al secondo posto in classifica, a quota 69.
Tutto questo sino ad oggi, a poche ore dalla sfida contro l'Empoli, al Castellani, valevole per la trentaseiesima di A, ma soprattutto a poche ore dalla sentenza che emetterà la Corte d'Appello Federale.
Stamane, il Procuratore Federale, Giuseppe Chiné, ha richiesto 11 punti di penalizzazione per il club bianconero.
Undici punti in meno e 8 mesi di inibizione per i dirigenti coinvolti nel caso sottoesame.
Undici punti che, qualora, venissero accolti, proietterebbero la Juve a quota 58, al settimo posto, fuori dalla Champions e dall'Europa League.
Nel frattempo il dibattimento si è concluso, ed ora la parola passa in Camera di Consiglio, in attesa che, presumibilmente in serata, si conosca il verdetto, e in qualche modo, il destino, della Juventus in campionato.
E con oggi, quindi, potrebbe concludersi quest'andamento folkloristico – come lo ha definito Massimiliano Allegri – con cui abbia dovuto fare i conti la Vecchia Signora.
Juve, tuttavia, che in campionato, nonostante i venti di penalizzazione, sia andata avanti con fierezza.
Alcune volte cadendo, ma, molto spesso, reagendo con resilienza.
Reagendo sino ad essere, sin qui, al secondo posto, con 69 punti all'attivo, dietro, solo, ad un Napoli cannibale ed irraggiungibile.
Di sicuro, questa sera, a pochi minuti – forse – dalla gara del Castellani, i punti saranno di meno, e la fotografia della classifica nelle zone alte sarà diversa.
Forse la Juve sarà settima, o nelle migliori delle ipotesi a ridosso del quarto posto.
Chissà.
Nel frattempo, al netto delle critiche riservate all'allenatore, al netto del gioco espresso, al netto della qualità fornita sul campo, dissento dal fischiare, sonoramente, la Vecchia Signora, almeno per quanto concerne il proprio percorso in serie A.
Un cammino caratterizzato dalla spada di Damocle della penalizzazione, costantemente, pronta a colpire.
Una mannaia sulla testa di Allegri e dei suoi uomini.
I quali non si siano lasciati travolgere dagli eventi, continuando a conteggiare i punti conquistati sul campo.
Sin qui 69. Fra qualche ora molto meno.
Forse 11 in meno, o forse chissà.
Spedire la Juve lontano dalla zona Champions?. Presumibilmente la giusta sanzione, a detta della Corte d'Appello Federale.
Indubbiamente le sentenze vadano rispettate e non commentate, ma sfido io a procedere con il vento contrario, con il dito puntato addosso, con una classifica reale pronta ad essere soppiantata da una penalizzazione scientifica.
Campionato falsato?. Per la Juve, decisamente sì.
Juve non brillante, Juve con la bacheca vuota per il secondo anno di fila, Juve chiamata a mutare filosofia per riprendere il feeling con i trionfi, ma Juve che, al netto della Giustizia Sportiva intenta a inferire, sia stata abile nel competere sin qui, dall'alto del secondo posto, senza recriminazioni, inginocchiandosi, solo ed esclusivamente, dinnanzi ad un Napoli travolgente per tutti.
E sottolineo, per tutti.
Lorenzo Cristallo