“IL BARBIERE MASCHERATO”

21.12.2022

Raccontare, spesso, è una necessità.

Un dovere civico che collima con aspetti della giornata.

Stamane leggevo un titolo, a mio avviso obbrobrioso.

Il titolo di un articolo in cui si narrava la consegna di beni alimentari per i "bisognosi".

"Bisognosi" come etichetta, come status.

"Bisognosi" sbattuto lì, in prima pagina, sul web, come un marchio difficile da togliere.

E poi, invece, c'è una parte di Italia, o meglio, un uomo che fa del bene, che va incontro ai cosiddetti "bisognosi", figli della crisi economica, del lavoro inesistente, del post-Covid martoriante, che si nasconde dietro ad un cappuccio, senza necessità di mostrarsi al mondo intero.

C1R0, questo il suo pseudonimo, vive a Napoli, indossa la maglia numero 10 della squadra azzurra dell'allora Maradona, la maglia dello scudetto del 1987.

Di sera, all'ombra dei clamori quotidiani, spinto da una precedente iniziativa di un suo amico, taglia i capelli, rifinisce il look, dei tanti clochard che si incontrano per strada, o di tutti coloro che non possono permettersi un appuntamento dal parrucchiere.

La maglia numero 10 di Maradona forse non è un caso.

E' un vessillo, un senso di appartenenza.

Emulare, a modo proprio, le gesta del campione che fu megafono, portavoce del Sud del mondo.

Di quel mondo occultato, quel mondo sottovalutato, mortificato, indifeso.

Quel mondo povero e sfruttato.

Il campione dalle magie in campo, capace di opporsi al potere dei più forti.

Il numero uno dei Davide in grado di affrontare, a petto in fuori, i Golia del Pianeta.

C1R0 non ha particolari ambizioni planetarie e non ha neanche voglia di issarsi ad esempio.

Tuttavia una cosa l'ha detta, dichiarando ciò: "Non chiedetemi chi sono. Pensate, piuttosto, ad emularmi a come poter dare una mano concreta a chi ha bisogno".

Non è la classica favola di Natale.

E' un atto concreto, riservato, sobrio, ma importante.

Simbolico e penetrante nei cuori.

La maglia del Napoli del primo scudetto, il volto coperto e capelli da tagliare.

Con rispetto e dignità verso coloro che sono considerati gli ultimi, i diseredati, tasselli ininfluenti in uno scacchiere cinico e concentrato sui guadagni.

Il popolo che non ha potere tra le mani.

Mentre C1R0 ha una forbice tra le mani, la forbice che sistema acconciature e prova a tagliare le differenze sociali, che si alimentano fra l'indifferenza, la repulsione e lo snobismo.

Sono persone, quelle che si accomodano nel "salone di fortuna" di C1R0, e non "bisognosi".

O forse "bisognosi" sì, ma di attenzioni e cure, e non "bisognosi" per catalogarli nel sistema di una società avida e sprezzante.

Lorenzo Cristallo

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