“I 4 GIORNI DEL DIAVOLO”

14.01.2023

Oggi Lecce, mercoledì Riyadh.

Spartiacque decisivi per riprendere la corsa in campionato, all'indomani della prova di forza del Napoli ai danni della Juventus.

E poi sfida importante, quella in terra araba, per far proprio il primo trofeo stagionale, cancellando l'amara e inaspettata eliminazione in Coppa Italia, ad opera del Torino.

Risollevare il morale è l'imperativo di Stefano Pioli, in una trasferta complicata, al Via del Mare, al cospetto di un Lecce reduce da cinque risultati utili consecutivi, e abile nel superare, fra le proprie mura amiche, sia Atalanta che Lazio, negli ultimi due confronti in Salento.

Missione per nulla facile, quindi, per la squadra campione d'Italia.

Quei campioni d'Italia capaci di dominare la Roma per 80 minuti, per poi incassare le reti di Ibanez e Abraham.

Oppure quei campioni d'Italia apparsi inermi, di fronte ad un Torino organizzato e indomito, che attraverso Adopo abbia spento i sogni di gloria dei rossoneri nella competizione nazionale.

Ed insomma, a Lecce occorrerà ruggire.

Pioli ritrova Origi e Kjaer, recupererà Rebic in vista della finale di Supercoppa, mercoledì, ma nel frattempo, la priorità è tornare al successo in serie A.

Vincere per riproporsi a -7 dai partenopei, sganciandosi, altresì, dalla Juventus.

Un piccolo passo per alimentare la fiammella di speranza in campionato, per poi catapultarsi in quel di Riyadh, in cui vi sarà un'Inter da superare, per dare seguito alla vittoria dello scudetto.

Il tricolore e la Supercoppa Italiana nel giro di 8 mesi, rappresenterebbe un ottimo vanto per il lavoro svolto dalla dirigenza, dall'allenatore e da un gruppo di qualità, ma non sempre all'altezza del blasone. In attesa, poi, di tornare a competere nell'affascinante Champions League, in cui, ad attendere il diavolo, vi sarà un altro salentino doc, ossia quell'Antonio Conte timoniere degli Spurs.

Ma nel frattempo l'attualità vede un Milan ferito e reduce da un mini-ritiro a Milanello, impegnato a Lecce, contro un avversario rapido, che non disdegna il gioco offensivo ed infarcito di giovani interessanti e calciatori più esperti, in grado di dettare le linee guida.

E poi Baroni è un tecnico capace di far soffrire le big.

Ed allora il diavolo dovrà ruggire. Dovrà liberarsi dalle catene da cui sia rimasto imbrigliato negli ultimi giorni, lasciandosi, definitivamente, alle spalle, il pari-beffa con la Roma e il ko clamoroso contro il Torino.

Schiaffi da cui risorgere, a partire dal match del Via del Mare. Risorgere attraverso il volto rabbioso di Bennacer - fresco di rinnovo di contratto -, oppure attraverso l'estro e la potenza di un Leao che si appresti a giurare amore al club di Via Aldo Rossi.

Oggi il Salento e mercoledì l'Arabia Saudita. Mete così lontane, eppure unite da un comune denominatore, vale a dire quello di rappresentare tappe fondamentali per un Milan, di inizio anno, che non più perdere tempo e terreno.

In serie A, ulteriori battute d'arresto scucirebbero, definitivamente, il tricolore, dal petto di Tonali e compagni.

In Supercoppa, una sconfitta, getterebbe nello sconforto un gruppo che rischi di tornare a rivivere quell'impasse pre-Ibrahimovic, quando il diavolo non appariva diavolo.

Lorenzo Cristallo

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