“GIANNI & SILVIO”

Come dei papà.
Nell'immaginario collettivo, bianconero e rossonero, come dei papà.
Quei papà premurosi, protettivi.
Capaci di difendere la propria famiglia da ogni critica.
Costi quel che costi.
I migliori ricordi. I trionfi, i successi.
Campionati, coppe.
L'élite del calcio, nella sua declinazione popolare, però.
Calcio respirato, ovunque.
Nei luoghi di lavoro, nei bar, per le strade, fra giovani, adulti ed anziani.
Uomini e donne.
In un'Italia dallo spiccato spirito di appartenenza.
Quando il calcio, la politica, la società, annoveravano vessilli, bandiere, icone.
Partiti – o squadre – di schieramenti opposti.
In questo caso Juve e Milan.
L'Avvocato e il Presidente.
Gianni e Silvio.
Immagine di un'Italia vincente, di fama, di successo.
Anni d'oro, anni ruggenti per il nostro calcio.
Calcio che si dipingeva di quei colori.
Dei colori della nobile e sabauda Vecchia Signora.
E del rossonero di quella Milano avveniristica, in espansione, in ascesa, di Silvio Berlusconi.
L'Italia del francese Platini.
O dei tre olandesi volanti.
L'Italia che festeggiava la Juve eternamente scudettata, sostenuta dagli operai giunti all'ombra della Mole, da quel Sud, ammaliato dalla Madama.
E l'Italia che festeggiava quel Milan europeo, internazionale.
Squadra con la finestra spalancata sul mondo, più di chiunque altra.
Gianni Agnelli e Silvio Berlusconi: accomunati dalle esternazioni sferzanti, dalle dichiarazioni capaci di tratteggiare la storia del nostro Paese.
Civiltà e costume, caratterizzati dai loro modi di essere e di apparire.
Diversi, eppure molto simili.
Assonanze di quell'imprenditoria affermata e apprezzata dalla gente comune.
E poi il calcio.
Passione indomita per entrambi.
Tratto distintivo di due personaggi che vantavano un rapporto difficile con la sconfitta.
Da una parte la Juve dell'Avvocato.
Dall'altra il Milan del Presidente.
Volti di un'Italia calcistica che provochi nostalgia e rimpianto.
Senso di solitudine se paragonata ai fondi esteri, ai nomi impronunciabili di chi maneggi il calcio solo come business da consumare entro una data di scadenza, per poi volare altrove.
Nulla a che vedere con Gianni & Silvio: emblemi di fedi contrapposte, ma uniti dalla passione e dal cuore che sapeva parlare anche al tifoso più comune.
Lorenzo Cristallo