“GENIO E SFORTUNA”

23.07.2023

Si è chiusa ieri, la carriera calcistica di Giuseppe – Pepito - Rossi.

Pepito, come Enzo Bearzot lo coniò, agli inizi della sua avventura calcistica, paragonandolo all'immenso Pablito.

Ed in effetti il signor Rossi, quello che di nome fa Giuseppe, di doti e talento era provvisto.

Tuttavia è stata la sfortuna di incorrere in numerosi infortuni, a pregiudicarne l'ascesa.

L'ascesa verso un top club, l'ascesa verso successi prestigiosi.

Colpi di classe, genialità, velocità di pensiero e di azione, tecnica sopraffina. Però.

Però tanti infortuni, e tutti piuttosto gravi, da comprometterne il proseguo della carriera.

Quella carriera da alti livelli, meritata ma mai agguantata.

Ed allora, dagli inizi nel Manchester United, alla prima esperienza in Italia, fra le fila del Parma, a seguire cinque anni e mezzo al Villarreal, in Spagna, per poi atterrare sul pianeta Viola, dal gennaio del 2013 al gennaio del 2016, disputando la sua miglior annata nel nostro campionato, durante la stagione 2013/2014, mettendo a referto 16 gol in campionato.

A seguire, ancora infortuni – triste leit-motiv della sua vita da calciatore – ed una serie di esperienze, piuttosto anonime, fra Levante, Celta Vigo, Genoa, Real Salt Lake ed infine la Spal.

Qualche gol d'antologia e poi subito l'ennesimo crack.

Triste copione di un ex giocatore che ieri si è congedato dal mondo del calcio giocato, senza rimpianti.

Con il privilegio di esser stato protagonista in quello sport, da lui, sempre amato, ringraziando le persone più care, a partire dalla famiglia, che sempre lo abbiano sostenuto, supportato e incoraggiato.

Tante volte sia caduto e altrettante volte si sia rialzato.

Con tenacia, forza e determinazione: ingredienti della sua carriera.

Lui, figlio di italiani emigrati negli States.

Uno con tanta classe nel dna, ma con quella luna nera sempre a fargli compagnia.

Come in Nazionale, sino all'ultimo passaggio nel 2014.

Inserito nei 30 pre-convocati da Prandelli, Pepito non viene scelto fra coloro che avrebbero rappresentato i nostri colori nell'ultimo Mondiale, degli azzurri, sin qui disputato.

Il suo domani sarà caratterizzato dall'attività di ristoratore, dal ruolo di commentatore in tv e chissà, se indosserà gli abiti da allenatore al fine di dispensare perle e consigli dettati dal suo talento.

Il talento di un attaccante rapido, imprendibile, dotato di estro e fantasia.

Tratti distintivi sublimi, da parte del secondo italiano ad aver siglato più gol nei primi cinque campionati europei, ad esclusione della nostra serie A – il miglior realizzatore, in questa speciale classifica, è Paolo Di Canio -.

Ed allora solo applausi per Pepito, calciatore che nella resilienza abbia trovato l'arma vincente per controbattere a quella sfortuna che non lo ha mai perso di vista.

Lorenzo Cristallo 

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