“FORTE COME UN LEONE, VELOCE COME UN CAVALLO”

Cos'altro si possa aggiungere in merito ad un giocatore così.

Ad un attaccante che appare bionico, potente, muscolare, implacabile.

Devastante e senza limiti.

Mi fermo qui, l'elenco sarebbe interminabile.

Erling Haaland stia mettendo ai suoi piedi l'Europa dei giganti.

Quell'Europa della Champions che spalanca le porte alle migliori 8.

Fra esse, il Manchester City.

Dopo il pareggio per 1-1 in terra di Germania, la squadra di Pep Guardiola annichilisce il Lipsia, attraverso un perentorio 7-0.

Sotto la neve caduta sull'Etihad Stadium, Gundogan, De Bruyne e per ben cinque volte, Haaland, grandinano sulla formazione allenata da Marco Rose.

Per ben cinque volte, Erling Haaland, quindi.

Terzo calciatore nella storia della Champions a realizzare 5 gol in una partita.

E così il suo score aumenta prepotentemente.

28 centri in Premier League, dopo 26 partite disputate.

10 reti in Champions a margine di 6 sfide giocate.

Cos'altro aggiungere?. Nulla.

Nulla che si sia già detto in merito a quest'attaccante feroce, che a luglio compirà, appena, 23 anni.

Mbappé e compagni, per quanto concerne l'egemonia individuale in Europa, hanno, sì, da temere.

Haaland è pazzesco.

Immarcabile per tutte le difese.

Ieri il Lipsia si è sfaldato sotto i suoi colpi.

Di testa, di rapina, dagli undici metri.

Erling Haaland è una garanzia. Garanzia di successo per chi ce l'ha.

Ossia per Pep Guardiola, che se lo coccola e nel frattempo lancia il guanto di sfida alle migliori del Vecchio Continente.

Non so chi voglia affrontare il City, ai quarti.

Probabilmente nessuno. O forse il Bayern, oppure il Real Madrid, se stasera supererà, come pare, l'ostacolo Liverpool.

Tutte le altre vorranno evitare il club dell'emiro.

Quel Manchester City che può contare sui gol a valanga di questo norvegese inarrestabile.

Forte come un leone e veloce come un cavallo.

Il suo nome è Erling Haaland, il bomber che ieri, attraverso 5 reti, ha disintegrato il Lipsia.

Lipsia con le ossa rotte, di fronte all'immensità dell'Imperatore del gol.

Lorenzo Cristallo