“FEDE IN TE”

In tanti, fra le fila bianconere, hanno fede in lui.
Fede nei confronti di Fede.
Federico Chiesa.
L'immagine di una Juventus impantanata, ferita, sballotta a metà classifica, ma con tanta fede dentro sé.
Le fede per Fede.
Federico Chiesa, uno di quei calciatori che hanno già conosciuto l'amaro gusto dettato da un grave infortunio, per poi tornare al gol a più di un anno di distanza dall'ultima volta.
Sempre allo Stadium, ma oltre 365 giorni dopo, contro il Monza.
Lo stesso avversario di domani.
Avversario che la Juventus affronterà tra le proprie mura amiche, con l'obiettivo di risalire la china, dopo la mannaia del -15 inflitto dalla Corte Federale d'Appello.
Un pari, per 3-3, contro l'Atalanta, e domani i biancorossi.
Avversario scorbutico.
Rivale in grado di superare la Juve, all'U-Power Stadium, grazie ad un gol del "vichingo" Gytkjaer, per poi darle filo da torcere nell'ottavo di finale di Coppa Italia.
Alla rete di Kean rispose Valoti, ma alla fine fu Chiesa a togliere le castagne dal fuoco.
Ingresso prepotente nel vertice alto dell'area e a seguire conclusione imparabile sul secondo palo.
Tripudio dello Stadium e la resurrezione è completata - o quasi -.
Chiesa, ora, ha, di fronte a lui, tanti obiettivi da raggiungere.
Personali e di squadra.
Innanzitutto dimostrare a tutti di esser tornato più carico e competitivo di prima. Rafforzato nel morale e nella personalità.
E poi aiutare la Vecchia Signora nel vincere più partite possibili. In serie A, Coppa Italia ed Europa League.
Solo alla fine di questa anomala stagione capiremo se sia valsa la pena avere fede.
Fede nei confronti di Federico Chiesa.
Qualità, temperamento e voglia di scardinare le difese avversarie, un mix concentrato sulle gambe e sulla testa di FC7.
Il ragazzo caduto a terra e rialzatosi con tanto impegno e tanta pazienza, mentre attorno a lui crollavano certezze sia in bianconero che in azzurro.
Ora, però, è pronto a riprendersi il suo spazio.
Come domani, quando ci sarà da superare i brianzoli, tentando di ripetere le gesta di due settimane fa, circa, quando Chiesa prese palla, superò Antov e inventò una traiettoria imparabile per Cragno.
Perché la classe, il talento e l'estro non si disperdono fra sedute fisioterapiche e corse individuali.
Lorenzo Cristallo