“E TUTTO IL MONDO FUORI”

13.12.2022

Allegri e parte della sua squadra all'interno della Continassa.

Tutto il resto del mondo fuori.

Quel mondo fatto di inchieste giudiziarie, processi sommari, capi d'accusa ribaditi, ogni ora, in tv.

Fra vergini, giornalisti immacolati, calciofili convinti che il male assoluto non vesta Prada ma bianconero.

E poi ci sono i cancelli della Continassa.

I campi della Continassa.

Quelli in cui una Juve priva, ancora, degli argentini Paredes e Di Maria e del francese Rabiot, stia preparando l'assalto alla seconda parte di stagione.

L'assalto ad un piazzamento Champions, l'assalto ardito al primo posto, e a seguire gli assalti in Coppa Italia ed Europa League.

Motivazioni per riannodare quel filo messo in disparte il 13 novembre scorso, data del 3-0 alla Lazio, data della sesta vittoria consecutiva in campionato, data che abbia sancito che la difesa bianconera sia stata, sin qui, la meno trafitta in serie A.

A dare voce a quel mondo interno alla Continassa, sono le foto di Leonardo Bonucci, uno chiamato ad assumere il ruolo di trascinatore in questa metà di stagione dallo slogan: "Signora contro tutti".

Allegri si ritroverà con pieni poteri fra le mani, oltre a riavere, sempre fra le sue mani, Chiesa e Pogba, tasselli mancanti in un autunno che abbia sancito la frettolosa eliminazione della Juventus dalla Champions League.

Fare quadrato, tirando fuori una forza interiore superiore, addirittura, alle qualità e alla tecnica di una squadra che immaginava una stagione illuminata da tutta un'altra stella.

Senza polemiche, senza affanni e senza quell'inchiesta giudiziaria che rischi di provocare un terremoto più impetuoso di Calciopoli.

Mentre tutto fuori, il mondo, quel mondo caratterizzato da provocatori indisciplinati e avvocati improvvisati, getta fango e ombre oscure sulla squadra più titolata in Italia, auspicando un futuro senza domani.

Ed allora, dentro la Continassa, in un dicembre atipico, un dicembre contraddistinto dalle luci di un Mondiale in Qatar che deve decretare il suo vincitore, Allegri assume le sembianze di hombre vertical, intento ad infondere coraggio e certezze.

Le stesse minate il 28 novembre scorso, in quella sera in cui fecero rumore le dimissioni dell'intero cda.

Vento sferzante che capovolse ordini e gerarchie, alla Continassa.

Mentre, fuori, il mondo, si affanna ad emettere giudizi e sentenze, spietate e senza scrupoli, lavando la propria coscienza sugli abiti in bianco e neri, di una squadra che, in silenzio, stia tracciando la strada per prendere a morsi un inverno ed una primavera che non faranno sconti.

Lorenzo Cristallo

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